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di DINO TIERI DOPO una lunga giornata di convulse trattative nella maggioranza per mettere ...

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Sull'emendamento e sul decreto quindi il governo ha chiesto la fiducia che sarà votata domani, si prevede in tarda mattinata. Oggi è previsto dibattito. Forti polemiche si sono sviluppate in aula. L'opposizione ha chiesto perché, se la maggioranza aveva raggiunto l'accordo, veniva posta la fiducia. Del problema è stato investito il presidente Pera, il quale ha riconosciuto che il ricorso al voto di fiducia «riduce la capacità del Parlamento». Ne è nato un incidente col ministro Tremonti, deciso a chiudere senz'altro la partita della manovra economica, incidente sanato in parte nel corso di un breve incontro fra gli stessi Tremonti e Pera. Poi Pera ha ricevuto brevemente nel suo ufficio sempre Tremonti e il ministro per i Rapporti con il Parlamento Giovanardi. Il vicepremier Fini dal canto suo ha dichiarato: «Non c'è nessuna volontà di imbavagliare l'opposizione. Tante volte la fiducia è stata posta dal governi di centrosinistra». Quanto ai contenuti dell'emendamento, uno dei motivi di maggiore contrasto, la trasformazione della Cassa Depositi e Prestiti in una spa, è stato risolto in modo che la Banca d'Italia possa mantenere anche col nuovo assetto una funzione di vigilanza sulla spa quando agisce come operatore finanziario. Sul condono edilizio è stato stabilito il limite di 750 metri cubi ad abitazione e di 3000 per edificio. Niente condono per il demanio marittimo e fluviale. I consigli comunali che non adottano gli strumenti urbanistici potranno essere sciolti. Le aziende erogatrici di servizi devono comunicare ai sindaci dov'è l'immobile cui si fanno allacci. Resta il divieto di costruire per 10 anni sui terreni percorsi da incendio. Sale dal 30% al 50% la quota destinata ai Comuni riscossa come conguaglio dell'oblazione del condono edilizio. Il termine per l'adesione al concordato preventivo fiscale è fissato al 16 marzo 2004, data che collega il concordato alla proroga delle sanatorie fiscali e fa slittare la scadenza prima fissata al 28 febbraio. L'Agenzia del demanio potrà vendere a Sviluppo Italia, a trattativa privata, anche in blocco, beni immobili dello Stato suscettibili di uso turistico, «nell'ambito degli obiettivi di finanza pubblica in funzione del patto di stabilità e crescita». Per gli interventi infrastrutturali, con priorità per quelli connessi al rischio sismico, e per far fronte e eventi straordinari nei territori degli enti locali, delle aree metropolitane e delle città d'arte viene istituito un fondo che potrà contare su una dotazione di 73.487.000 per il 2003 e di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2004-2005. Per i lavoratori esposti all'amianto che hanno già maturato il diritto al trattamento pensionistico sono fatti salvi i diritti acquisiti. Restano ferme le altre misure del maxi-decreto, fra le quali le agevolazioni impositive a società e a imprese, e gli ormai famosi 1000 euro alle madri per ogni figlio ulteriore al primo.

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