LA RIFORMA del codice di procedura civile e quella per la promozione culturale all'estero.
Sono queste alcune delle principali decisioni prese dal Consiglio dei ministri di ieri. Il governo ha dato via libera a un disegno di legge che delega a riformare il codice di procedura civile. «La riforma - si legge in una nota - intende rimuovere le patologie su cui maggiormente si concorda (la lunghezza dei tempi, l'eccesso di formalismo, l'inadeguatezza delle procedure esecutive in primo luogo), oltre a conseguire l'obiettivo della razionalizzazione strutturale del codice. La riforma dovrà affrontare una nuova e più giusta "collocazione" del ruolo del giudice quale perno centrale del processo, liberandolo dalle attività superflue rispetto a quella istituzionale propria e consentendo quindi alleggerimento delle procedure e maggiore aderenza alle peculiarità delle singole controversie». È stata inoltre approvata la riforma degli Istituti Italiani di Cultura. Tra le novità l'aumento delle risorse umane e finanziarie, delle attività di cooperazione scientifica e tecnologica; il sostegno all'attività di formazione all'estero di giovani artisti italiani; la piena utilizzazione delle nuove tecnologie multimediali e telematiche, in particolare con la creazione di un centro di documentazione e di una banca dati per la raccolta. Via libera anche a uno schema di decreto legislativo per il riordino della Scuola superiore della pubblica amministrazione che ne accentua l'impronta verticistica con l'attribuzione in capo al direttore di un ampio ruolo decisorio ed operativo e con l'attribuzione di significativi poteri di amministrazione attiva. È stato inoltre approvato uno schema di decreto legislativo per favorire l'accesso ai mercati finanziari delle imprese agricole, agroalimentari, dell'acquacoltura e della pesca e sostenerne competitività sui mercati; Il Consiglio ha poi autorizzato il Ministro per la funzione pubblica ad esprimere il parere favorevole del Governo sull'ipotesi di contratto nazionale di lavoro in materia di permessi sindacali per il personale dei Ministeri, che consente anche agli appartenenti alle Organizzazioni sindacali non firmatarie dei contratti collettivi di fruire di distacchi, aspettative, permessi, nonchè di tutti i diritti e le prerogative sindacali previsti per le altre Organizzazioni. Il Consiglio ha successivamente prorogato gli stati di emergenza precedentemente dichiarati nei territori della regione Lazio, colpita da eccezionali eventi atmosferici nel mese di agosto 2002.