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Bocciati i sindacati, l'Annunziata sciopera

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Non convocherà il prossimo CdA. Per Forza Italia «atto provocatorio senza precedenti»

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Ieri, alla fine di una riunione di Consiglio incandescente (i consiglieri si leccavano le ferite all'uscita della sala riunioni del settimo piano), Lucia Annunziata, furibonda per essere stata messa di nuovo in minoranza, ha deciso di scioperare da presidente. «Voi bocciate le finestre informative sullo sciopero di venerdì 24? E io non convoco il CdA della prossima settimana», ha detto Lucia ai consiglieri, ma rivolgendo il suo atto al Parlamento e aprendo così la strada ad un conflitto senza precedenti per questo vertice. Che potrebbe preludere ad un abbandono dell'Annunziata. E l'Annunziata, non ce l'ha solo con la mancata «diretta» su RaiUno della manifestazione sindacale, per lei non è giusto che il ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, sia presente a Uno Mattina per parlare del digitale terrestre. E attacca Cattaneo: «per il Direttore Generale le regole in Rai sono differenti a seconda dei soggetti». Quindi mette in atto la sua personale protesta (che definisce «di garanzia»), scioperando. Tocca infatti esclusivamente a lei, la convocazione del CdA. Diversa la posizione del direttore generale che sottolinea come sulla manifestazione ci saranno finestre informative, assicurate dal Tg3 che le ha richieste. Inoltre sulla riforma delle pensioni è già prevista la puntata di «Porta a porta» di lunedì prossimo. «Gli spazi informativi - ha ricordato - rientrano nell'autonomia dei direttori di testata: sarà il Tg3, che lo ha chiesto, ad assicurarli». Quanto alla presenza del ministro a Unomattina, si fa notare che Gasparri presenta la Conferenza dei Ministri delle Telecomunicazioni, in programma a Cernobbio», quindi per dovere istituzionale. I politici si dividono sul grave conflitto che si è riaperto tra Annunziata e Cattaneo. Per Giorgio Lainati, di Forza Italia, «ancora una volta dal presidente della Rai viene una presa di posizione assolutamente sproporzionata e provocatoria rispetto alle legittime scelte fatte dal CdA». Renato Schifani di FI la critica aspramente: «L'Annuziata fa uso politico della Presidenza Rai», mentre il ministro Gasparri rispetta l'autonomia di «direttori di rete e testate» e le loro scelte, ammettendo di essere a Uno Mattina soltanto per parlare di Cernobbio. «Questa Rai è in mano ad un gruppo dirigente subalterno e irresponsabile. La decisione adottata nonostante dice che l'unica linea editoriale è l'obbedienza ai voleri e agli interessi del governo e del suo capo», sostiene Roberto Natale dell'Usigrai. Mentre i sindacati Cgil, Cisl e Uil considerano la decisione del CdA Rai «un fatto grave». Il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti afferma che «sia normale che che le nostre opinioni possano essere conosciute dai telespettatori». A parlare di una decisione «inquietante» è infine il segretario confederale della Cisl, Pierpaolo Baretta.

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