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Giornalisti-magistrati, adesso è guerra

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An chiede di cambiare le leggi. Solidarietà al «Giornale» da destra e sinistra, anche dai marxisti

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Non è esclusa una rivisitazione anche dei poteri del Consiglio superiore della magistratura. Arrivati a questo punto, bisogna restituire ai cittadini la certezza del diritto». La richiesta, che porta la firma del senatore di An Ettore Bucciero, arriva a metà pomeriggio. Dopo un giorno e mezzo di parole di fuoco, arriva la proposta: il centrodestra pensa sul serio a cambiare la legge sul segreto istruttorio e soprattutto potrebbe intervenire sulla vicenda della perquisizione al Giornale. Oltre a sequestrare il computer dell'inviato del quotidiano Gian Marco Chiocci e un avviso di garanzia inviato al direttore Maurizio Belpietro, continua a far discutere l'iniziativa disposta dai magistrati di Perugia. L'indagine è partita da una denuncia del pm di Roma, Bice Barborini, che ha querelato per calunnia Igor Marini, il sedicente promotore finanziario che ha parlato di presunte tangenti a politici italiani nell'ambito dell'operazione Telekom Serbia. Gli stessi pm affermano che non c'è la volontà di colpire il Giornale. Il procuratore capo, Nicola Miriano afferma: «Non c'è alcun intento persecutorio e gli accertamenti mirano solo ad accertare la verità». La giornata era cominciata con le accuse di Francesco Storace (An), presidente della Regione Lazio, secondo il quale il "silenzio" dell'opposizione di fronte alla perquisizione fatta alla redazione romana de Il Giornale significava che il "mandante" di questo atto andava cercato a sinistra. Ma in generale al quotidiano diretto da Belpietro è arrivata la solidarietà da destra e da sinistra. Dopo la presa di posizione di Articolo 21, associazione di giornalisti apertamente schierata a favore dei Ds e dell'Ulivo, sono piovuti attestati anche da parte del settimanale l'Espresso (che sta sostenendo una battaglia contro quella sostenuta dal Giornale) del Corriere della Sera e, addirittura, dai marxisti-leninisti del Bolscevico, rivista di un minuscolo partito comunista dichiaratamente maoista. Il consigliere dell'Ordine dei giornalisti Pasqaule Salerno chiede un intervento del presidente della Repubblica. In prima fila c'è anzitutto la Casa delle Libertà. Il responsabile informazione di An, Alessio Butti, dichiara la solidarietà del suo partito al quotidiano. Ma è soprattutto Forza Italia che scend ein campo. Per il vicecapogruppo alla Camera Isabella Bertolini si è trattato di «un attacco alla libertà di stampa». I deputati Alberto Giro, Alberto Michelini, Rocco Crimi e Gioacchino Alfano propongono di cambiare nome al quotidiano e di chiamarlo «Giornale della Libertà». Il leghista Celestino Pedrazzini ricorda che proprio «la libertà di stampa è democrazia». Il segretario generale per l'Italia di «Avocats sans frontieres», Francesco Maria Tuccillo, chiede invece di avviare perquisizioni nelle case di tutti i lettori del Giornale.

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