Finanziaria, spunta il maxi-emendamento
Fini apre ai Comuni: «Il confronto è possibile». Anche il sindaco di Roma Veltroni apprezza
La Finanziaria trova le sue prime difficoltà all'inizio del dibattito parlamentare e il governo non esclude di porre le fiducia sul decretone (il più bersagliato dalle richieste di modifica) che accompagna la Manovra. Di più. Al Tesoro sono già al lavoro per preparare il solito maxi-emendamento per assorbire tutte le richieste. È una strada in salita quella che dovrà affrontare l'esecutivo. Al punto che potrebbe non essere necessario anche se la materia è assai complessa. Il punto al centro delle maggiori attenzioni è quello delicato del condono edilizio. Il numero sta preoccupando persino gli stessi presentatori, soprattutto tra le fila della maggioranza. Come dimostra la decisione di An, annunciata dal presidente della commissione Finanze del Senato Riccardo Pedrizzi (proprio di An), di ridurre ad un terzo (circa una quarantina) le proposte di modifica presentate dal gruppo. È molto difficile che, restando così la situazione, tutti gli emendamenti siano esaminati e votati dalla commissione Bilancio del Senato in tempo per l'approdo in Aula giovedì 23 ottobre. Solo domani pomeriggio i relatori al decreto e il rappresentante del Governo replicheranno in commissione. Subito dopo comincerà il voto degli emendamenti, che proseguirà fino a mercoledì notte. Se non si farà in tempo ad esaminare tutte le proposte di modifica gli emendamenti non votati saranno ripresentati all'Assemblea che dovrà votare il decreto entro il 31 ottobre. Dunque, il profilarsi di una cascata di emendamenti in Aula e la necessità di rispettare i tempi fa salire le quotazioni della fiducia. C'è però da registrare l'apertura del vicepremier Gianfranco Fini al grido di allarme dei Comuni. «Credo sia possibile - ha detto a Firenze all'assemblea dell'Anci - di un confronto per fare in modo che fin dal dibattito in Senato possa esservi, dopo alcune verifiche, un'azione del Parlamento con il consenso del Governo, volta ad ottimizzare le risorse ed evitare conseguenze forse non previste. Per questo servono sinergie istituzionali, e non ho alcuna difficoltà a dirlo alcune convergenze di tipo politico». Parole ascoltate con attenzione dai sindaci e accolte con soddisfazione dal presidente dell'Anci Lorenzo Domenici che ha chiesto però che «a questo primo passo seguano realizzazioni concrete già durante l'iter parlamentare della manovra». Soddisfatto anche il sindaco di Roma Valter Veltroni che ha riconosciuto a Fini il merito di aver «recuperato il filo di un dialogo che si stava perdendo».