Finanziaria, stop ai videopoker

Un'impresa resa ardua dalla consueta mole di modifiche piovuta sul testo. La novità di quest'anno è che su circa 2.300 emendamenti, circa la metà sono firmati da forze di maggioranza, dal relatore al provvedimento e dallo stesso governo. Il ministro Tremonti ieri ha comunque promesso ai sindaci dell'Anci di voler proseguire nel taglio delle tasse, portando avanti per prima «nei limiti del possibile», l'abbassamento dell'Irap. Ieri gli uffici di Palazzo Madama hanno fornito le cifre ufficiose su numero e provenienza delle modifiche. Gli emendamenti presentati dalla maggioranza sono 1.002, compresi i 130 firmati dal relatore Ivo Tarolli (Udc) e i 7 messi a punto dal Governo. Forza Italia guida la pattuglia con 243 proposte di modifica, seguita dall'Udc con 201. Più staccate seguono An con 166 e la Lega con 155. A queste si aggiungono altre 160 richieste di cambiamento di vari senatori della maggioranza fuori dai gruppi principali. Per l'opposizione, il pacchetto più consistente è dei Ds, con 508 emendamenti. Seguono Margherita con 234, Verdi con 220, Udeur con 73 e Rifondazione comunista con 60. L'argomento più contestato e che si vuole cambiare più radicalmente è il condono edilizio su cui sono piovute circa 400 richieste di modifica. Numerosi anche gli emendamenti sul concordato fiscale (oltre 50) e sulla normativa sull'amianto (quasi 150). Ma poi ci sono le modifiche sparse. An ha proposto il ritorno alla tariffa unica Rc-auto con sconti agli automobilisti virtuosi che godrebbero di uno sconto del 10%, mentre il relatore Tarolli ha chiesto di introdurre regole più severe per il rientro dei cervelli. Sempre An chiede di introdurre incentivi per chi dalle grandi citta decide di trasferirsi in centri minori, mentre ancora Tarolli propone a partire dal primo gennaio una tessera sanitaria che sarà l'unico requisito necessario per aver accesso alle prestazioni del servizio sanitario nazionale. Corposo poi il blocco delle modifiche in materia di fisco. Il relatore Tarolli pensa infatti di collegare il concordato preventivo al condono tombale, spostando la scadenza dal 28 febbraio al 16 marzo 2004, unificando le scadenze. Per quanto riguarda lo scontrino si pensa a una mezza retromarcia sulla sua abolizione, lasciandolo in vita in caso di richiesta del cliente. In vista anche un blocco più lungo per le addizionali irpef a favore degli enti locali. Comuni e Regioni vedrebbero allungarsi fino a giugno 2005 il divieto di ritoccare le tasse locali. Per quanto riguarda poi le cartolarizzazioni, Tarolli propone la vendita degli immobili tusristici dello Stato a Sviluppo Italia che provvederà alla loro alienazione, mentre per quanto riguarda i beni culturali basterà la norma del silenzio-assenso da parte delle Sovrintendenze per far partire la vendita. Uno degli emendamenti del relatore di maggioranza all'art.39 del decretone in cui vengono pesantemente limitato il gioco d'azzardo prevede un'ulteriore stretta sui videopoker e una delega al governo per il riordino di lotto, lotterie, pronostici e scommesse, bingo e quant'altro. In pratica, le macchinette non potranno «riprodurre il gioco del pocker o, comunque, anche in parte, le sue regole fondamentali». Spetterà, poi, ai Monopoli di Stato la funzione di controllo sulla eventuale elusione del monopolio statale sui giochi. E proprio sulla linea della lotta all'elusione, verrà reso ancor più stringente l'iter burocratico per la cessione dei nulla-osta per le concessioni dei videogiochi. Il relatore, poi, introduce una delega al governo per il riordino del sistema dei giochi: lotto, lotterie, concorsi pronostici, scommesse, tombola, divertimento ed intrattenimento «attraverso apparecchi e congegni, nonchè altre attività o manifestazioni ludiche orientate ai fini di lucro e basate su elementi di aleatorietà o anche soltanto di abilità». Se l'emendamento doves