Al vertice di Bruxelles accordo su un tema controverso come quello di possibili operazioni militari per evitare altri conflitti
Quest'ampliamento delle facoltà militari dell'Unione Europea (o, attraverso «cooperazioni strutturate», di un eventuale gruppo di Paesi comunitari) è una delle maggiori innovazioni in materia di politica di sicurezza e di difesa continentale proposte con la Costituzione. Grazie alla Gran Bretagna, che recentemente aveva cessato di opporvi un rifiuto totale, l'ulteriore evoluzione della politica militare europea è, dunque, stata, almeno in principio, unanimemente decisa. Ma, come conseguenza, il testo finale della Costituzione in materia di difesa sarà inevitabilmente meno ambizioso del suo progetto attuale, soprattutto nelle disposizioni sull'autonomia operativa dell'Unione rispetto alla NATO. «C'è stata - ha annunciato il Presidente del Consiglio Berlusconi al termine del vertice di Bruxelles - un'assoluta unanimità sulla necessità di dotare l'Unione Europea di un'appropriata politica di sicurezza e difesa». «Non è possibile - ha aggiunto lo stesso Capo del Governo italiano - che l'Unione si confronti con pari dignità sulla scena internazionale senza l'apporto di una corrispondente forza militare». «La cooperazione con gli Stati Uniti rimane una buona cosa - ha, da parte sua, dichiarato l'Alto Rappresentante dell'UE Solana - e nessunno vuole danneggiare le relazioni tra UE e NATO». «Gli Stati -ha quindi precisato Berlusconi - si sono ritrovati sulla necessità di una difesa europea non in alternativa alla NATO, bensì complementare a questa». Appena tornato a Roma, nel pomeriggio, Silvio Berlusconi è stato ricevuto al Quirinale dal Capo dello Stato insieme al sottosegretario Gianni Letta. Rientrato poi a via del Plebiscito Berlusconi ha incontrato il ministro per le Infrastrutture Pietro Lunardi.