È STATO raggiunto ieri l'accordo tra l'Aran e i sindacati per il rinnovo del contratto dei circa 600 ...
Come spiega l'Aran in una nota, i benefici economici previsti complessivamente Aran - ammontano a 94,5 euro pari al 5,66 per cento di crescita delle retribuzioni, cui si aggiungono ulteriori 11,5 euro pari allo 0,5% più lo 0,2% per gli enti in «salute finanziaria». Il totale complessivo a regime è di 106 euro mensile pro capite. Le risorse destinate alla contrattazione integrativa sono aumentate dal 1° gennaio 2003 di 10,5 euro mensili pro capite per tutti gli enti di comparto; 8,3 euro mensili pro capite solo per quegli enti che non siano in deficit o dissesto e che rispettino i parametri di spesa del personale entro precisi limiti di bilancio; 3,2 euro mensili pro-capite anch'esso condizionato alla salute finanziaria dell'ente e destinato alla valorizzazione delle professionalità. Con questo nuovo contratto, poi, debutta l'«indennità di comparto», il cui importo complessivo medio mensile è pari a 40 euro, di cui però solo 3,8 euro mensili provengono da risorse «fresche», mentre la restante parte riutilizza fondi già finalizzati alla contrattazione integrativa. A ciò si aggiunge l'importo mensile di 2,6 euro pro-capite per la rivalutazione di 25 euro mensili dell'indennità per il personale dell'area di vigilanza. L'Aran rende noto, inoltre, che è stata soppressa la norma che prevedeva la possibilità per gli enti «virtuosi» di aumentare senza limiti le risorse della contrattazione integrativa. «Sono certo che la sottoscrizione di un contratto così importante contribuirà a rasserenare il quadro dei rapporti sociali nel nostro Paese» ha commentato il presidente dell'Aran (agenzia che tratta per conto del governo), Guido Fantoni. «Stiamo tenendo fede al calendario che ci eravamo dati a partire dalla fine di luglio per la conclusione dei contratti pubblici ancora aperti» ha aggiunto. «Grande soddisfazione» per l'accordo raggiunto all'Aran per il rinnovo del contratto dei lavoratori degli enti locali è stata espressa dal ministro della Funzione pubblica, Luigi Mazzella, che auspica «una conclusione in tempi brevi» anche per gli altri contratti del pubblico impiego ancora da definire. «La firma del contratto degli Enti locali, dopo due anni di attesa, è motivo di grande soddisfazione» è stata la reazione dell'Anci. Positive anche le reazioni dei sindacati, che l'hanno definito «un buon contratto che tutela il potere d'acquisto delle retribuzioni». «A 22 mesi dalla scadenza del contratto e dopo quattro scioperi e una manifestazione a Roma - ha affermato il segretario nazionale della Fp-Cgil, Carlo Podda - i lavoratori delle Autonomie locali hanno un loro contratto. È un fatto importante, il riconoscimento di un diritto finora negato». Secondo un altro segretario nazionale dell'organizzazione di categoria della Cgil, Giovanni Pagliarini, i lavoratori «sapranno riconoscere e valorizzare gli obiettivi raggiunti». Per il segretario generale della Fps-Cisl, Rino Tarelli, si tratta di un «buon contratto non solo per gli aggiustamenti sul salario tabellare, ma anche perché non si è persa l'occasione di migliorare il rapporto di lavoro ed i servizi con una attenzione particolare alle professionalità e all'aggiornamento professionale dei dipendenti. L'obiettivo del contratto è il miglioramento della qualità dei servizi pubblici». Da parte sua, l'Usae preme affinché venga avviata subito la parte normativa.