Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Tramonta il rischio scissione, in An torna il sereno Oggi sarà presentata la legge per il voto agli immigrati. Il Cavaliere: «Può cercare i voti dell'Ulivo»

default_image

  • a
  • a
  • a

Potrebbe riassumersi così il clima dentro Alleanza nazionale, tanto che anche la scissione interna sembra allontanarsi. Dopo l'apparizione in tv a «Porta a Porta» del leader Gianfranco Fini, nel suo partito anche il «dissidente» Francesco Storace dice: «La trasmissione che ho visto mi ha molto rasserenato, perché in realtà ci sono tanti di quei paletti nella legge che voteranno non so quanti. Non c'è questa andata ai seggi perché giustamente Fini ha detto: devi stare da 6 anni in Italia, non devi avere precedenti penali. Ci saranno ancora dei passaggi». E la riflessione, anche tra gli uomini vicini al vicepremier, sono di questo tenore: quando si va nel merito della proposta di legge, anche gli più scettici si convincono. Restano le valanghe di telefonate degli elettori, le buste con le tessere che tornano indietro, le e-mail e i fax, e anche un consigliere regionale del Veneto che ancora non è chiaro se ha già abbandonato il partito o ancora no. Ci sono i sondaggi on line e quelli su carta, ci sono gli sfottò di quelli della Lega che anche in Transatlantico che si rivolgono a quelli di An: «Continuate così, stiamo avendo un boom di iscrizioni e alle prossime elezioni avremo anche i voti». Ma Fini va dritto per la sua strada e non si spaventa neanche un po' di fronte al rischio, solo evocato, di perdere qualche pezzo, tanto che dice: «Capiranno i nostri. Se poi qualcuno non vuole capire, vado avanti lo stesso, come è successo a Fiuggi», quando appunto una parte del partito lo abbandonò.Il vicepremier ieri s'è recato alla Camera dal suo capogruppo, Gian Franco Anedda, con il quale ha parlato degli ultimi aspetti relativi alla proposta di legge che sarà presentata oggi e domani invece sarà depositata. Non sembrano esserci particolari novità sul testo che dovrebbe prevedere il diritto di voto agli immigrati che sono in Italia da sei anni (tetto aumentabile a otto), senza precedenti penali e se regolari. Così An si può mostrare persino benevola, dopo mesi di polemiche, con Bossi. Nessun commento sulla provocazione di Calderoli della mattina e parole d'approvazione su quelle del leader leghista che pone lo stop alle polemiche. Landolfi, portavoce della formazione politica di via della Scrofa, dice che le affermazioni di Bossi sono «dettate dal buon senso, nel senso che il governo deve dedicarsi alla realizzazione e all'attuazione del programma e non deve farsi trascinare nelle polemiche». «Ci sono delle questioni da lasciare alla libera dialettica e al libero confronto nelle Camere - prosegue Landolfi - mentre l'attività del governo è basata sul programma». E le polemiche dei giorni scorsi? «Non c'è dubbio - spiega il coordinatore di An Ignazio La Russa - solo nelle caserme non si discute mai. La Cdl non è un ammasso di cervelli che hanno già deciso come fare virgola per virgola. Noi discutiamo e alla fine, su tutti i problemi, non solo troviamo un'intesa ma anche la sintesi tra varie posizioni che non sono coincidenti e questa è una ricchezza della Cdl». Ma quel che fa più piacere la destra è il via libera del premier: «Per quanto riguarda la proposta di Fini sull'immigrazione - spiega Berlusconi - non esiste un vincolo di maggioranza. C'è la posizione di un altro partito, la Lega, che è opposta a quella di Alleanza nazionale. Spero comunque che si possa trovare un accordo magari mediando su questo o quel punto... vedremo». F. D. O.

Dai blog