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Pensioni, in forse il bonus ai dipendenti pubblici Vegas: oneri di bilancio non indifferenti su cui c'è da ragionare. Per i sindacati finanziaria da rifare

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La Lega ha bocciato ufficialmente ieri, al momento di illustrare le sue proposte di modifica alla legge Finanziaria, l'ipotesi appoggiata con forza da An e Udc di far partire prima l'innalzamento dei contributi per poter graduare meglio le nuove norme. «Siamo d'accordo sull'ipotesi di graduare la riforma, ma solo a partire dal 2008, prima non se ne parla», ha spiegato ieri il capogruppo alla Camera Alessandro Cè. Un'ipotesi che il ministro dell'Economia non prenderà mai in considerazione, ma che di fatto pone ostacoli notevoli sulla possibile trattativa anche con le opposizioni su una diversa scalettatura della riforma. E anche se ieri il presidente del Senato Marcello Pera ha dato il suo via libera ad affrontare, come chiesto dal Governo, la questione previdenziale parallelamente alla manovra di Bilancio, la strada per la sua approvazione resta lastricata di difficoltà. La Lega ha chiesto anche modifiche al condono edilizio che resta per il Carroccio il boccone più indigesto da digerire. In particolare per rendere più rigide le norme è stato chiesto di escludere dalla sanatoria gli abusi commessi sulle spiagge mentre l'oblazione dovrà essere versata in un' unica rata al momento della presentazione del condono e non con un semplice anticipo del 30%. Il Governo, come spiegato dal sottosegretario Maria Teresa Armosino, ha dato la sua disponibilità a rivedere alcuni aspetti del condono, ma non nella direzione chiesta dalla Lega. Lo scoglio più complicato resta comunque quello delle pensioni. Ieri il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha difeso a spada tratta la riforma. «Sarà l'ultima, dà certezza sul futuro», ha assicurato, illustrando nuovamente i grandi vantaggi che verranno dal bonus per chi decide di restare al lavoro. «Con la completa detassazione l'aumento potrà raggiungere il 40%, il massimo aumento di stipendio che chiunque può sognare». Ma su questo tema tornano le nuvole per l'estensione dei benefici al pubblico impiego. Il sottosegretario Giuseppe Vegas ha infatti ricordato «che questa soluzione comporta oneri di bilancio non indifferenti su cui si dovrà ragionare». Bocciatura su tutta la linea della manovra invece dai sindacati che ieri hanno messo a punto un documento comune. «Siamo di fronte a provvedimenti inaccettabili che penalizzano tutti e non servono all'economia del Paese». Ma oltre al merito è anche il metodo usato dal Governo a rendere inevitabile lo sciopero generale del 24 ottobre.

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