Violante: mafia forte grazie a Berlusconi

L'accusa è secca ed è stata scagliata con forza dal capogruppo dei deputati Ds Luciano Violante in una trasmissione televisiva. Il nuovo pesante attacco al premier ha immediatamente provocato una valanga di dichiarazioni risentite da parte di esponenti della maggioranza che hanno usato toni altrettanto duri nei confronti del capogruppo diessino. Queste gravissime parole, ha reagito il coordinatore nazionale di FI Sandro Bondi, vanno considerate «alla stregua della delinquenza politica». È stata una «vera e propria mascalzonata», secondo il ministro Enrico La Loggia, «compiuta con cialtronesca leggerezza» che dimostra il «livore personale» di Violante. L'accusa, secondo gli esponenti della Cdl, non sta in piedi perchè i fatti dimostrano il contrario: cioè che il governo Berlusconi, e non quello dell'Ulivo, ha avuto il coraggio di rendere stabile il regime del carcere duro per i mafiosi. Il portavoce di Violante, Claudio Ligas, ha precisato che il capogruppo diessino nel suo intervento aveva richiamato «l'insultante espressione» usata da Berlusconi nei confronti dei magistrati («i giudici sono matti») ed aveva sottolineato che quell'espressione era simile ad un'altra usata dal boss mafioso Luciano Liggio. Il comportamento di Violante è stato definito «irresponsabile» dal capogruppo di Forza Italia alla Camera Elio Vito. Se Violante, è intervenuto il capogruppo dei senatori di Forza Italia Renato Schifani, è a conoscenza di fatti specifici, li denunci immediatamente. Anche An, Lega ed Udc hanno difeso Berlusconi. Enzo Fragalà di An ha invitato Violante a ricordare alcune «vicende non chiarite», come quando, durante la campagna elettorale del '94, Violante avrebbe utilizzato «alcune sue conoscenze su indagini in corso contro Berlusconi, Dell'Utri e FI». Per il leader dell'Udc Marco Follini Violante ha «passato il segno». «A tutto c'è un limite», ha affermato il leghista Roberto Calderoli. Il presidente dell'antimafia Roberto Centaro (Fi) non ha intanto escluso che decida di convocare Violante «affinchè renda conto delle sue affermazioni». Perplesso anche il senatore dell'Ulivo Giuseppe Ayala, per il quale «le affermazioni andrebbero motivate». In serata la nota del Viminale, in cui si precisa che la lotta alla mafia viene condotta dal Governo «con crescente impegno ed innegabile efficacia». Se si mettono a confronto i dati del 2002 con quelli degli anni precedenti - aggiunge il ministero - si rileva che il numero delle persone denunciate per mafia e crimine è cresciuto del 51,9% rispetto al 1998, del 12,7% rispetto al 1999, del 21,8% rispetto al 2000 e del 25% rispetto al 2001. Un trend positivo così marcato - conclude il Viminale - non ha precedente nella pur lunga storia del contrasto alla mafia ed al crimine».