I PENALISTI in sciopero fino a venerdì chiedono ora l'intervento del Capo dello Stato.
Non è possibile rimediare a nessuno dei guasti denunciati per la commistione delle carriere quando i giochetti hanno ormai il sapore di offendicula nei confronti della magistratura». Come ha spiegato Randazzo, l'astensione dei penalisti dalle udienze non è dovuta «alla difesa degli interessi di una categoria professionale ma a quella di tutti gli italiani». Perchè, ha aggiunto, «iniziative ritenute aggressive nei confronti della magistratura determinano due effetti perversi: innanzitutto un indiscriminato e assolutamente oltranzista cordone di protezione che viene eretto dalla società civile per difendere la sua magistratura, così rafforzando quei pochi ma agguerriti magistrati che sono nostalgici di quella supplenza alla inefficienza del legislatore che già nei primi anni '90 ha ha arrecato tanti danni ai nostri diritti civili, mischiando paurosamente legislazione e giurisdizione».