Voto agli extracomunitari, muro contro muro
Il leader dell'Udc Marco Follini risponde a Umberto Bossi che alla Festa della Lega ha invitato Berlusconi ad intervenire per porre fine allo scontro in atto nella Cdl. È Berlusconi, aveva affermato il leader della Lega, «il leader indiscusso della coalizione. È lui che porta i voti, è lui il Carlo Magno della situazione. Dovrebbe sfoderare lo spadone e rimettere a posto i baroni ribelli». Lo scontro tra An-Udc e Lega, divampato con la proposta di Fini di dare il diritto di voto amministrativo agli immigrati, non accenna a placarsi. È vero, è la replica del coordinatore della Lega Roberto Calderoli, non siamo più nell'800, e Follini può non vedere in Berlusconi un Carlo Magno, e può non vedere lo spadone di Alberto da Giussano. Ma non sa che i «baroni» di cui ha parlato Bossi non sono soltanto quelli che hanno un titolo nobiliare, ma anche dei «grossi bari», cioè «persone che, non rispettando le regole, disconoscono gli accordi presi». Udc ed An hanno gettato altra benzina sul fuoco chiedendo l'abolizione delle quote di ingresso per gli immigrati. È stato Fini in passato a ventilare questa ipotesi, rilanciata dal ministro Gianni Alemanno che vuole togliere le quote di ingresso perché sono «un flagello» per l'agricoltura. I ministri dell'Udc Buttiglione e Giovanardi si sono detti d'accordo. E il segretario Marco Follini ha annunciato che l'abolizione delle quote «si può fare», ottenendo l'adesione ed il sostegno del vice presidente di Confindustria Nicola Tognana e del presidente della Coldiretti Paolo Bedoni. Udc ed An sono decise ad andare avanti, nonostante le minacce di elezioni anticipate ventilate da Bossi e Berlusconi. Noi non mandiamo in frantumi la Cdl con il voto agli immigrati, ha affermato il coordinatore di An Ignazio La Russa, perché in Parlamento Forza Italia, An ed Udc hanno i voti sufficienti per approvare la legge. Eventuali voti delle sinistre quindi non saranno determinanti e la coalizione non ne risentirà. Ma ci sono dissensi anche in An. Gasparri avverte che la proposta di Fini sul voto agli immigrati rischia di «regalare» voti alla Lega. Non è d'accordo il viceministro di An Adolfo Urso, convinto che «ci sono più elettori leghisti favorevoli, di quanti non ce ne siano di An contrari». L'Ulivo, intanto, afferma Piero Fassino, verificherà in Parlamento la proposta di An. E. S.