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Percorso a ostacoli per il premier

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Innanzitutto c'è la Legge Finanziaria che attualmente è all'esame del Senato. Scoglio per il quale An e Lega hanno già annunciato emendamenti: le vere insidie comunque arriveranno da quel che non è stato annunciato, come assalti alla diligenza e agguati parlamentari. Parallelamente alla Manovra procede la riforma delle pensioni, e anche in questo caso An e Udc vogliono modifiche per ottenere la gradualità. E, sempre assieme alla Finanziaria, va avanti anche il decreto omnibus che comprende anche il condono edilizio. Saranno tre mesi di fuoco per il governo alla prova parlamentare. Esaurita la parte economica, Palazzo Madama discuterà di nuovo, probabilmente verso al fine di novembre, della legge Gasparri (riforma radio-tv) che attende il via libera finale e, visto quanto accaduto alla Camera, non sono esclusi ulteriori colpi di scena. Superata questa fase (che coincide con la fine del semestre europeo) la maggioranza sarà alle prese con altre scottanti questioni. Probabilmente si comincerà con le riforme istituzionali con la tanto cara (alla Lega) devolution e il tanto caro (ad An) interesse nazionale. Capitolo a parte, ma sempre nel libro federalismo, è quello relativo a Roma capitale per la quale si batte energenticamente il presidente della Regione Lazio, Francesco Storace. Legato alla questione devolution, vi è poi quella delle riforme varate ieri. Il tutto in una situazione non certo comoda per il centrodestra visto che altri assalti potrebbero arrivare dalla magitratura. Proprio mentre è ripreso il processo Sme, novità potrebbero ancora giungere dalle Procure. La posizione del premier è stralciata e il processo è fermo per effetto del lodo Maccanico che nel frattempo è all'esame della Corte Costituzionale. Nessuno stop invece per le indagini che potrebbero riservare nuove sorprese, mentre Forza Italia è pronta a rilanciare la commissione d'inchiesta su tangentopoli, contro la quale si sono già espressi i centristi. In questo percorso ad ostacoli s'insericono anche i fuori-programma. Come il voto agli immigrati, tirato fuori da Fini. An presenterà la sua proposta venerdì. se davvero il vicepremier intende forzare la mano e portare la proposta all'ordine del giorno del Parlamento, avrebbe sicuramente l'appoggio dell'Udc e dell'opposizione. Certamente del suo partito, anche se forse non di tutto. Contro la Lega, Forza Italia non si è espressa anche se ha lasciato intendere una sorta di contrarietà di fondo.

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