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Gasparri, meglio dire qualcosa di destra

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Quando si apre il dibattito è appena normale che emergano posizioni diverse, se no che dibattito è? Bene, e nel merito lei non è d'accordo... Secondo me andrebbe valutata in maniera più aperta e generosa la normativa riguardante la cittadinanza. E a quel punto l'integrazione è piena, con il diritto di voto amministrativo e politico. Non sono personalmente convinto dell'opportunità del voto amministrativo al non cittadino. Capisco il merito, però ad ottobre 2003, con la legge finanziaria in corso, la legge sulla tv da approvare, le tensioni a fior di pelle dentro la maggioranza, era proprio necessario aprire il fronte immigrazione che non sembrava così caldo? L'osservazione sembra sensata. Ma in quale momento non ci sono questi problemi? Oggi si discute e litiga sulla finanziaria, ieri era il Dpef, domani chissà. Ogni momento ha la sua complessità. Francamente se si ragiona così non è mai il momento di fare proposte nuove. Glielo chiedo in un altro modo: la proposta Fini era strumentale ad altro? Un modo per lanciare un messaggio alla Casa delle libertà, per dare uno schiaffo visibile alla Lega? Rispondo così: ogni forza politica deve tenere presente sia la propria identità che le necessità di coalizione. Secondo me nessuna delle due esigenze deve mortificare l'altra. In questi mesi la Lega è andata oltre i limiti. Spesso ha detto cose inacettabili per noi e altri alleati (Roma ladrona, etc...). Dare un segnale è comprensibile. Difendere la propria identità necessario... E l'identità di An la ritrovate proprio sul voto agli immigrati? Beh, avrei preferito altri temi che erano più propri. Non so, l'economia, il sociale, la giustizia. Temi che ci avrebbero consentito di abbinare la volontà di manifestare con più forza quello che siamo e il bacino del nostro consenso naturale. La proposta sull'immigrazione semmai, come dicono alcuni commentatori, può facilitare il nostro ingresso nel partito popolare europeo... ... di cui lei è da tempo tifoso, no? Vero, sono convinto che il Ppe non sia più l'internazionale democristiana, ma la vera casa dei moderati europei. An ci starebbe benissimo. Però non credo sia necessario per entrare assumere una posizione o un'altra sul voto amministrativo degli immigrati. Nè mi sembra necessario per arrivare, come credo sia augurabile, alla cosiddetta lista unica per le europee. Le piace il partito unico del centro-destra? No, non il partito unico, ma la lista unica sì. Perchè lì non si mortificano le singole identità. Anzi, sono convinto che più si va verso uno spirito di integrazione e coalizione, più è necessario scandire la propria identità e autonomia su alcuni temi. E come fa a scandire questa diversità proprio lei, che è ritenuto il ministro più berlusconiano di Alleanza Nazionale? Sono semplicemente sensibile alle ragioni della coalizione. L'ho imparato da Giuseppe Tatarella, quando insisteva nella necessità di andare oltre il Polo, recuperando anche verso la Lega. Se però Bossi dovesse avere comportamenti inaccettabili, non sono disposto a pagare qualsiasi prezzo pur di rimanere nella maggioranza. Perchè i governi passano, i partiti restano. Sulle questioni pratiche, invece si discute di volta in volta e non ha senso affibbiare etichette berlusconiane. Guardi proprio la vicenda immigrazione. Sicuramente Berlusconi, che è uomo di centro, sarà d'accordo con Fini. E io magari in questo caso sono più vicino alla Lega. Lei torna sempre al paragone con Bossi. L'impressione però è che Bossi sia usato spesso come paravento per altro. La Lega si agita, è pirotecnica, ma alla fine spara sempre a salve. Le munizioni vere invece sono sotto coperta di altri alleati. Da lì si sente una velata minaccia... A che cosa si riferisce? Non è nella Lega che si sente dire: «adesso stiamo buoni, ma a gennaio tutto deve cambiare» Penso anche io che serva

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