Rispunta la «lista del leader»
Più vicino lo strappo interno, si prepara un «nuovo soggetto politico»
Francesco Storace la butta lì, con una battuta. Una di quelle sue battute che spesso dicono senza dire, miste di sarcasmo, ironia e serietà. Ma perché il presidente della Regione Lazio rievoca la lista Fini? Non era finita nel dimenticatoio dopo le scorse Europee? E come mai rispunta oggi, alla vigilia di nuove elezioni continentali? Quasi certamente nell'entourage di Fini quell'ipotesi non è mai davvero decaduta. E nella testa del leader c'è sempre stata la convinzione che il «partito c'est moi» e le correnti si possono agitare quanto vogliono tanto i voti veri li prende lui. Il numero uno di via della Scrofa lo pensa da Fiuggi '95. E quando il correntone s'è rincontrato proprio nella cittadina laziale a fine settembre, l'idea di una lista Fini ha ripreso a camminare. Da quel momento infatti c'è stata un'accelerazione: il leader ha chiesto e preteso che l'elezione immediata del nuovo capogruppo alla Camera e ha imposto (tra molti musi lunghi) Anedda. Nella sua testa frulla il pensiero che si sia chiuso un percorso. Bisognava fare un partito nuovo e l'ha fatto. Bisognava accreditarsi a livello nazionale e l'ha fatto. Bisognava andare al governo e dimostrare di saper governare, e l'ha fatto. E bisognava accreditarsi a livello internazionale: fatto anche quello. Ora per Fini, come ha confidato ai suoi, si apre una fase nuova. Che potrebbe anche sfociare in un nuovo soggetto politico. A sinistra si chiamerebbe la «Cosa». «Una cosa nuova. Se qualcuno non ci sta pazienza, andiamo avanti, si farà un'altra mini-scissione. La lista potrebbe debuttare già l'anno prossimo», dice un altro colonnello. F. D. O.