I Ds si aggrappano al gioco di Domenica In
Cattaneo, direttore generale di viale Mazzini: «Sì al ddl Gasparri, non possiamo perdere 150 milioni»
Parola del direttore generale della Rai Flavio Cattaneo, che è intervenuto a Roma a un convegno organizzato dall'Isimm di Enrico Manca sul disegno di legge Gasparri, approvato dalla Camera e che attende il via libera finale dal Senato. «C'è il concreto pericolo - ha detto Cattaneo alludendo al rischio che Raitre resti senza pubblicità a fine anno, in base alla sentenza della Corte Costituzionale - che la Rai perda 150 milioni di euro: una perdita che l'azienda non si può permettere e in questo momento non può sopportare». Quanto alla legge, il direttore generale di Viale Mazzini ha ribadito che rappresenta «un'occasione di sviluppo», innanzi tutto per l'apertura al digitale terrestre: «La nostra azienda crede molto nelle nuove tecnologie, non solo perchè l'innovazione è investimento, sviluppo e concorrenza, ma è anche crescita, perché apre nuove opportunità di business anche nel settore dei servizi». Per Cattaneo, l'aspetto più interessante della legge, «oltre al pluralismo garantito dalla moltiplicazione dell'offerta e dall'ingresso nel mercato di nuovi soggetti», è rappresentato «dall'interattività e dall'e-commerce». Per il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri il disegno di legge per il riassetto radiotelevisivo «mette d'accordo il giurista di strada e la Corte Costituzionale. Qualche giorno fa - ha raccontato Gasparri - mi ha fermato per strada un signore per chiedermi se l'articolo 21 della Costituzione, quello che tutela la libertà di espressione, era in vigore quando c'era un solo canale di Stato. Certo che era in vigore, ma nessuno considera incostituzionale quella situazione. Eppure oggi c'è molta più scelta, molto più pluralismo, come ha concluso anche il "giurista di strada"». Il direttore generale è intervenuto anche sulle polemiche relative a «Domenica In»: «È un gioco: basta con le polemiche». Ma l'opposizione non ci sta e sempre più in difficoltà si aggrappa al giochino del programma di Paolo Bonolis. Il risultato del sondaggio di «Domenica in» su Silvio Berlusconi è infatti, secondo il segretario dei Ds Piero Fassino, «uno dei tanti segnali della minor credibilità e consenso che Berlusconi ha nel Paese». La sconfitta alle ultime elezioni amministrative, ha aggiunto Fassino partecipando ad una trasmissione di Radio Rai 2, era stato un sintomo evidente della crisi della maggioranza e del presidente del Consiglio. «Ormai - ha concluso il leader della Quercia - sono molti i segnali che dimostrano che i cittadini hanno molta meno fiducia nel governo di centro destra rispetto a due anni fa».