Deficit, Francia a rischio sanzioni
L'esecutivo comunitario proporrà, perciò, al Consiglio Ecofin una nuova raccomandazione che imponga al governo di Parigi ulteriori misure per la decurtazione del suo disavanzo. Secondo una fonte della Commissione europea, l'osservanza di questa raccomandazione costituirà per la Francia l'ultima occasione per evitare le sanzioni prescritte dal Patto di stabilità in caso di persistente deficit eccessivo. La Commissione europea ha preso atto ieri che la riduzione del disavanzo pubblico francese dal 4% al 3,6% nel 2004 (prevista nel progetto della finanziaria transalpina) «non sarà sufficiente» per adempiere la raccomandazione rivolta a Parigi dal Consiglio Ecofin nel giugno scorso. In quella circostanza i ministri delle Finanze dell'area dell'euro avevano accertato che il deficit della Francia aveva oltrepassato nel 2002 il limite del 3% del Pil imposto dal Patto di stabilità. Su proposta della Commissione, lo stesso Ecofin aveva, quindi, «raccomandato» a Parigi di prendere entro il 3 ottobre scorso delle misure per una riduzione del disavanzo francese al 3% entro la fine dell'anno prossimo. Nonostante la riforma del sistema pensionistico (giudicata «importante» dalla stessa Commissione europea) e le delicate decurtazioni di spesa sociale compiute quest'anno dal governo francese, l'esecutivo comunitario ha affermato che Parigi «non ha compiuto alcuna azione seguita da effetti in risposta alla raccomandazione del giugno 2003». Sulla nuova e ancor più esigente raccomandazione alla Francia, attesa per il 21 ottobre, si dovrà esprimere l'Ecofin il 4 novembre. In caso di ulteriore inadempienza francese entro due mesi, ossia nel gennaio 2004, l'esecutivo di Bruxelles proporrebbe poi contro Parigi le famose (e inedite) sanzioni, che potrebbero consistere anche in un deposito temporaneo senza interessi, o addirittura in una multa a fondo perso. Fonti della diplomazia francese si sono, però, dichiarate ottimiste sulla possibilità di un compromesso con l'Ecofin che mitighi le richieste contenute nella proposta di raccomandazione della Commissione. Il governo francese, che adduce come propria giustificazione «un peggioramento della congiuntura», promette un disavanzo sotto il 3% dal 2005. Il rischio di ricevere simili raccomandazioni (recentemente rivolte anche a Portogallo e Germania) non grava, almeno per ora, sull'Italia, di cui la Commissione europea ha recentemente definito «incoraggianti» le misure strutturali annunciate dal governo per ridurre il deficit pubblico al 2,5% al 2,2% nel 2004. La stessa Commissione ha, peraltro, annunciato ieri di aver iniziato procedure d'infrazione per mancata trasposizione delle direttive comunitarie sulle telecomunicazioni contro Francia, Germania e altri sei Paesi dell'Uniointrodotta dalla bozza della Convenzione, tra cui non figura l'Italia.