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Con l'euro l'inflazione sembra essere al sei per cento

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Il dato di partenza ribadito dal ministro è che i prezzi in regime di libero mercato non si possono bloccare d'autorità. È però giusto intervenire per bloccare fenomeni speculativi e per tenere sotto controllo l'andamento della distribuzione. «Chi pensa che i prezzi si possano bloccare d'autorità è fuori dalla realtà, anche la Commissione europea non ce lo consentirebbe» ha spiegato Marzano, secondo cui l'unica strada è quella di «puntare sull'Osservatorio sui prezzi oltre a proporre alle associazioni dei commercianti di fare un protocollo di intesa». Il ministro ha però ammesso che la percezione dell'inflazione per i consumatori sia più alta di quella reale e su questo ha influito anche l'introduzione dell'euro. «L'euro ha sicuramente favorito la lievitazione prezzi - ha sostenuto il ministro - ci sono stati comportamenti speculativi in alcuni casi, ma anche difficoltà nella valutazione dei prezzi in euro». In sintonia con quanto valutato anche dall'Istat Marzano ha spiegato che «c'è stata la sfortuna del cambio perché quando penso a 1 euro penso a 2000 lire, mentre sono 1936,27. È un arrotondamento del 3,2% che, sommato al tasso d'inflazione al 2,7%, fà sì che l'impressione sia di un aumento del 6%. In realtà i prezzi crescono del 2,7%, non lontano dal 2,6% del 2000». Il governo è comunque deciso a non rimanere con le mani in mano e oltre alle iniziative già prese e al ricorso a misure fiscali contreo chi specula inserito in Finanziaria il ministro ha annunciato che la prossima settimana partiranno i lavori di alcuni tavoli tecnici per valutare ed elaborare proposte e iniziative sul caro-prezzi. Marzano intende inoltre raggiungere un'intesa con le Regioni per aumentare la concorrenza nella distribuzione. Se il ministro punta a coinvolgere i commercianti nella lotta al caro-prezzi Confindustria si scaglia decisa contro la categoria. «I veri responsabili non sono i servizi o le tariffe - ha assicurato il presidente degli industriali, Antonio D'Amato - ma alcune parti del commercio ancora non toccato da un autentico processo di riforma». P. T.

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