A Yalta tregua fra il premier e Prodi Hanno negato che ci sia stato gelo. Il commissario Ue non guiderà l'Ulivo alle europee
«Ma quale gelo, non c'è nessun gelo», ha detto il presidente della Commissione al suo arrivo a Yalta, sede ieri di un vertice Ue-Ucraina. «C'è sempre stata collaborazione cordiale», ha affermato da parte sua Berlusconi. Nella cittadina sul Mar Nero dove nel 1945 Churchill, Roosvelt e Stalin si spartirono il mondo, Berlusconi e Prodi hanno condotto la loro prima missione congiunta a nome dell'Ue: il premier italiano quale presidente di turno del Consiglio europeo, Prodi come capo dell'"euro-governo" di Bruxelles. Una situazione senza precedenti in Europa, con le due grandi istituzioni esecutive Ue guidate dal capo della maggioranza e dal leader dell'opposizione italiana. A molti ha fatto pensare alle coabitazioni degli ultimi quindici anni in Francia, fra Mitterrand e Chirac prima, fra lo stesso Chirac e Jospin poi. Per una coincidenza di date, la prima missione congiunta fuori Ue di Berlusconi e Prodi si è svolta in un luogo ad alto valore simbolico. Il loro interlocutore, il presidente ucraino Leonid Kuchma, aveva organizzato l'incontro nel Palazzo Livadia che ospitò i tre grandi della seconda guerra mondiale, anzi, proprio nella sala in cui vennero firmati l'11 febbraio del 1945 gli storici Accordi di Yalta. Ma gli occhi dei molti inviati italiani erano puntati sul calore relativo dei rapporti fra l'attuale premier e il predecessore dell'Ulivo, soprattutto dopo quello che è stato definito il gelo fra i due al Vertice di Roma, sulla scia tra l'altro delle polemiche della vicenda Telekom Serbia. Ma prima Prodi, poi Berlusconi, hanno tenuto a raffreddare le speculazioni. «La collaborazione da parte mia c'è sempre stata: non c'è stato un momento in cui sia mancato l'appoggio nostro, della Commissione, al Governo italiano e viceversa, ed è questa la cosa importante», ha detto il professore, sottolineando il suo impegno per il successo del semestre italiano. «Tutto il resto - ha aggiunto - sono problemi che passano, al massimo fanno aggrottare la fronte». E anche Berlusconi si è detto «molto dispiaciuto di come sia stato interpretato a Roma quello che da parte mia era un atto di riguardo» verso il presidente della Commissione. Un accenno all'incidente procedurale intervenuto secondo fonti della Commissione durante il Vertice di Roma. Ma i due protagonisti italiani della politica europea sono apparsi tesi nella loro prima missione congiunta, anche se prima del vertice con Kuchma hanno tenuto insieme per circa 45 minuti una riunione preparatoria con i loro collaboratori. Ma i pensieri per il futuro rimangono rivolti verso orizzonti diversi. Così a Yalta Prodi ha accolto con grande soddisfazione la decisione dei Ds di appoggiare la lista unitaria alle europee, ispirata al professore. Ma ha ribadito il proprio «no» alla proposta di assumerne la guida. È importante però, ha detto Prodi, che nel centrosinistra «cadano barriere».