«Su Telekom è smemorato e muto» Schifani (Forza Italia) attacca il segretario della sinistra: «Dica quello che sa»
Replica di Forza Italia: ha perso la memoria, non ricorda quando la sinistra lincia gli avversari. E il presidente dell'organismo parlamentare, Enzo Trantino (An), al centro di una dura contestazione negli ultimi giorni, annuncia che replicherà alle accuse punto su punto. Procediamo con ordine. Avverte Fassino: nel Paese crescono la «delusione e la sfiducia» nei confronti del governo e della Cdl. Per il segretario dei Ds «la destra non ce la fa». «Siamo a metà legislatura - dice - e il bilancio di due anni di governo è particolarmente critico. La situazione economica è bloccata; la finanza pubblica è in una condizione di grave dissesto, come dimostra il travaglio della preparazione della Finanziaria e sul piano sociale le politiche fin qui perseguite hanno determinato una crescita del senso di precarietà e insicurezza». Al senso di «precarietà» seminato nel Paese «si aggiungono - continua Fassino - i continui strappi operati dalla destra sulla giustizia, l'informazione, gli assetti istituzionali. A cui si aggiunge la pratica dell'aggressione nei confronti dell'avversario politico, ricorrendo a mezzi -come accade nalla commissione Telekom Serbia- che travolgono ogni regola e ogni principio». Forza Italia risponde per le rime. Il presidente dei senatori azzurri, Renato Schifani, polemizza con il segretario dei Ds e lo definisce ironicamente «Cuor di leone», rimproverandogli di aver perso la memoria e la parola. «Grande è infatti il suo coraggio - afferma sarcastico Schifani - quando, proprio lui, addebita al centrodestra di aggredire gli avversari politici con mezzi che travolgono ogni regola e di praticare strappi rischiosi per il funzionamento delle istituzioni democratiche. Il segretario Ds sembra avere azzerato la sua memoria». «Infatti - spiega l'esponente azzurro - non ricorda quanto la sinistra ha aggredito gli avversari anche in relazione alla loro vita privata; non ricorda lo strappo senza precedenti operato dall'Ulivo quando approvò la riforma della Costituzione con soli quattro voti di maggioranza; non ricorda che sin dall'inizio di questa legislatura la sinistra ha rinunziato ad ogni forma di confronto erigendo barriere pregiudiziali e ideologiche nei confronti della maggioranza e dicendo no ad ogni proposta». «Ma il segretario Ds - prosegue Schifani - oltre alla memoria sembra aver perso anche la parola. Tutti aspettano, infatti, che dica perché ha disatteso le 14 lettere di allarme dell'ambasciatore Bascone che opportunamente gli sconsigliava la sciagurata operazioni Telekom Serbia». Pertanto, conclude l'esponente di Forza Italia, Fassino «diventerà interlocutore credibile» solo quando riacquisterà la «sia la memoria che la parola» mentre ora è «soltanto un avversario reticente sul proprio operato istituzionale e affannato nel cercare consensi nel Paese e nel partito».