IL CASO «SOCIALISTI»

Nel giorno della festa per Piero Fassino e del primo vero via libera per la casa dei riformisti, Enrico Boselli e compagni si mettono di traverso. Il presidente dello Sdi ripete infatti il suo no alla partecipazione dell'Italia dei valori (la formazione di Antonio Di Pietro) alla lista unica per le Europee e alla costruzione di un soggetto riformista. Se il progetto diventa una cosa «indistinta», spiega il leader dei socialisti, lo Sdi è pronto a «rimettere tutto in discussione». «Apprezzo l'impostazione generale che Fassino ha dato al problema della lista riformista - sottolinea Boselli - non di meno ho valutato positivamente posizioni analoghe espresse dalla Margherita. Ciò che non è chiaro, e quindi dovrà essere chiarito al più presto, riguarda la definizione dei soggetti politici che devono dare vita all'iniziativa lanciata da Prodi». Secondo il numero uno dello Sdi «nessun patto può essere sottoscritto se non si sanno prima quali ne sono i contraenti». «Dovrebbe essere chiaro oggi come ieri - continua - che sono quelli che appartengono alle grandi tradizioni riformiste della nostra storia nazionale. Non è indifferente se in questo processo si vogliono inserire artificialmente corpi che ne sono estranei come l'Italia dei valori, con la quale si possono fare alleanze elettorali ma non di certo passi in avanti sulla strada della costruzione di un partito riformista». E il suo vice Roberto Villetti ribadisce: «Rimane senza una risposta chiara l'interrogativo che è stato sollevato dallo Sdi rispetto alla partecipazione o meno dell'Italia dei valori». Antonio Di Pietro non sta a guardare e scrive una lettera ai leader del centrosinistra nella quale li invita ad essere più chiari, a dire una volta per tutte quali sono le loro intenzioni nei confronti dell'Italia dei Valori. «Le elezioni sono alle porte - spiega Di Pietro - e noi vogliamo sapere come dobbiamo comportarci. Restiamo quindi in attesa di una risposta». Ma per lo Sdi arriva un altro invito, quello del vicesegretario del Nuovo Psi, Bobo Craxi: «Ci avviamo ad un confronto, quello con i compagni socialdemocratici dello Sdi, animati da forte spirito unitario. Si pone, infatti, una scelta chiara fra l'unità socialista e un'indistinta lista riformista, che comprenderebbe molte forze o uomini politici che hanno avversato, contrastato e criminalizzato il nuovo corso socialista».