Mazze, pietre, petardi coi chiodi Un assalto preparato a tavolino
Tutto premeditato, nulla di lasciato al caso, ieri pomeriggio durante gli scontri che hanno movimentato la manifestazione «No Global» dell'Eur. Quando i manifestanti hanno raggiunto il piazzale antistante al Palazzo dei Congressi, dove si riuniva il vertice dell'Unione Europea, era già tutto organizzato. A realizzare il piano di sommossa organizzata ci avevano già pensato nei giorni passati le «Tute nere», la falange più estrema dei Disobbedienti. Anfibi simili a quelli militari, felpe imbottite, parastinchi da calcio e cappucci sulla testa. Così si presentavano i Black Blocks alla vista degli agenti che cercavano di arginare il continuo lancio di oggetti. Anche in questo, tutto era stato previsto. Una provocazione lenta ma costante. Prima le uova marce, poi la vernice, ancora bulloni e dadi e infine sampietrini letteralmente sradicati da terra. Dallo schieramento «a testuggine» tipico degli eserciti romani, è volato di tutto. Un quadrato formato da almeno duecento manifestanti, tutti nascosti sotto cappelli e sciarpe nere sul viso, chiuso ai lati da scudi di plexiglas e protetto alle spalle da una ventina di «tute nere» pronte a lanciare all'indirizzo di giornalisti e fotografi qualsiasi cosa avessero per le mani. Come dal nulla, poi, sono spuntati petardi imbottiti di chiodi, gli stessi che hanno ferito un funzionario di polizia e che hanno fatto scattare la risposta delle forze dell'ordine. Tutto preordinato, dunque, studiato nel dettaglio, come il camion sequestrato dopo la fine della manifestazione dalla polizia, pieno di mazze e spranghe di ogni genere, altri scudi e caschi di ricambio. Gli agenti lo hanno rinvenuto vicino a piazzale Dohuet, al Laurentino, dopo la segnalazione dell'elicottero che ne aveva avvistato il contenuto solo quando i teloni che lo ricoprivano erano stati ripiegati per rifornire i violenti. Riuniti oltretutto tramite un tam tam durato giorni su internet. Grazie al web, infatti, i più estremisti fra i centri sociali romani, laziali e campani, hanno avuto modo di incontrarsi già consapevoli di cosa fare e come muoversi con piglio quasi militare. Sulla questione anche i più importanti sindacati di polizia, la Consap e l'Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, hanno voluto esprimere il proprio parere. «Il ferimento di un funzionario è il tributo pagato dalle forze dell'ordine alla classe politica, attenta solo agli interessi ministeriali e burocratici». E. D. G.