Ciampi: la nave è partita
«Occorre solo aggiustare la rotta. Il testo di Giscard è equilibrato»
Si tratta ora di aggiustare la rotta». Con il linguaggio di un comandante, il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, parla all'equipaggio. Davanti a lui ci sono i 25 capi di Stato e di governo della Grande Europa, suoi ospiti a colazione nella tenuta di Castelporziano. «Dobbiamo cogliere l'opportunità che la storia ci offre - è l'esortazione di Ciampi -. Non possiamo mancare alle nostre responsabilità». Il progetto di trattato costituzionale elaborato dalla Convenzione europea presieduta da Giscard d'Estaing «rappresenta un sapiente equilibrio politico - continua -. Anche se dovrà chiarire alcuni punti non pienamente definiti, l'essenza del lavoro costituente che la Conferenza intergovernativa concluderà è contenuta nel progetto di trattato costituzionale». In un mondo che conosce «mutamenti accelerati - aggiunge - l'Europa deve poter influire sul corso degli eventi e far valere la propria voce», ma non potrà farlo completamente senza spirito unitario e senza che sia garantita la governabilità dell'Unione. Secondo Ciampi, c'è poco tempo per adeguare le istituzioni europee alla nuova dimensione di un'Ue a 25 convogli. Poco tempo, perché bisogna essere pronti prima delle elezioni europee del prossimo giugno. Perciò occorre incassare gli avanzamenti contenuti nel testo Giscard, un progetto costituzionale che prevede un più ampio superamento delle decisioni all'unanimità e il mantenimento delle cooperazioni rafforzate e «rappresenta un sapiente equilibrio politico» sulla via di un'Europa dotata di «un solido profilo istituzionale, adeguato alla sua ampliata dimensione e ai tempi moderni» contrassegnati da «mutamenti accelerati e di ampia portata». Ai leader dell'Euopra a 25 Ciampi ricorda «il dovere di proteggere le nuove generazioni e di consegnare loro un'Europa in cui possano riconoscersi». «Noi anziani rappresentiamo la memoria storica dell'Europa, i giovani ne rappresentano la speranza» sottolinea, riepilogando i grandi passi compiuti dall'Europa in questo mezzo secolo per attuare «alcune idee fondamentali» ancora oggi valide. Prima fra tutte, l'idea base, che si realizzò con la nascita della Ceca (Comunità economica per il carbone e l'acciaio), secondo la quale «i problemi si risolvono non con gli equilibri di potenze contrapposte, ma condividendo le responsabilità, mettendo in comune la stessa sovranità e giungendo di qui alla nascita di istituzioni sopranazionali». Dopo la Ceca, ricorda Ciampi, un altro grande passo è stato Maastricht, che ha impresso all'integrazione europea «una straordinaria accelerazione». In questo decennio la volontà di avanzamento dell'Unione europea, afferma Ciampi, ha dato i suoi frutti: la realizzazione del mercato interno, l'abolizione delle frontiere, la cittadinanza europea, la creazione dell'euro, l'allargamento ai nuovi Stati membri, il progetto di un Trattato costituzionale, la Convenzione europea. La colazione offerta ai 34 illustri commensali ha il sapore della terra d'autunno e del mare: ravioli ricotta e spinaci, conditi con salsa al pomodoro, spigola al forno, moscardini e mazzancolle, carciofi alla romana e funghi porcini. Per dessert, due classici dell'Italia meridionale: il napoletanissimo babà al rhum e lo zabaione al marsala siciliano. I vini, rigorosamente italiani, sono un Giulio Ferrari riserva del Fondatore, un Fiano di Avellino dei Feudi di San Gregorio del 2002 e un «Pergole torte» di Magnum del 1999.