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Bocciata la lista unica di Fassino

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Lunedì prossimo alla direzione della Quercia convocata per discutere il progetto riformista i due no del Correntone peseranno nel dibattito e la strada di Fassino per convicere il partito all'alleanza strategica delle forze riformiste del centrosinistra si prospetta tutta in salita. Non è servito ieri l'intervento dello stesso segretario che, ricordando il valore della proposta di Prodi sulla lista unica, ha sottolineato come i Ds sono perchè tutti vi partecipino e, di fronte al no dei piccoli (Verdi, Pdci e Udeur) si è deciso per la «subordinata» della unione elettorale dei Ds, Margherita e Sdi. Il segretario aveva parlato, di fronte ad una platea rimasta fredda, della inadeguatezza «del centrosinistra composto da otto forze» e della «necessità di una semplificazione». Nè è valso l'intervento appassionato di Walter Veltroni che ieri ha osservato come «la posta in gioco è la ricomposizione delle diverse culture del riformismo democratico». Il sindaco di Roma, ricordando un intervento molto applaudito di Achille Occhetto, ha sostenuto che si sta parlando «di una cosa che era nella svolta dell'89 come punto di approdo della sinistra italiana». «È una delle sfide più importanti della politica adesso», ha insisto Veltroni che è riuscito a scaldare la platea soprattutto quando ha parlato della necessità di costruire da subito il programma di governo con tutta l'opposizione con «contenuti di radicalità».

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