An non molla sul rimpasto «Chiarimento con la Lega»
La Lega è contraria, il coordinatore di Forza Italia non esclude niente, ma soprattutto invita allo «spirito unitario». «La parola rimpasto non ci piace», dice Bondi, «ci ricorda una politica vecchia, di chi, davanti alle difficoltà del presente si rifugia nelle nostalgie del passato. «Tutto», aggiunge, «si può discutere, fare ed affrontare, ma solo se c'è forte volontà di collaborare e di costruire un futuro comune senza lasciare nessuno per strada». È soprattutto il partito di Fini che esce allo scoperto chiedendo un deciso e visibile segnale di svolta politica nel governo. Gianfranco Anedda, nella sua prima intervista da presidente dei deputati di An, sostiene che «degli spostamenti all'interno del governo vengono considerati da An come un importante segnale in termini di mutamento». Ancora più chiaro il ministro delle Politiche agricole Gianni Alemanno, stessa corrente, Destra sociale, di Francesco Storace che si è dimesso dall'esecutivo del partito proprio per protestare contro la linea troppo morbida verso Bossi e Berlusconi. «Ci sono problemi di fondo che devono essere definiti», dice Alemanno, sottolineando la necessità di «dare una svolta programmatica alla fine del semestre di presidenza italiana, e a metà della legislatura». Ma ecco che il coordinatore del partito Ignazio La Russa, nella prima uscita ufficiale in questa veste, a Vicenza, ricorda che il problema riguarda soprattutto il rapporto con la Lega. Ed è al Nord che, a suo parere, si verifica l'accordo con Bossi. In Veneto l'anno prossimo sono in programma elezioni amministrative in cinque province e in circa 350 comuni e il Carroccio ha già fatto sapere che vorrebbe correre da sola. An chiede quindi un chiarimento tra gli alleati sulle liste venete. «Il rimpasto non è una parolaccia», avverte ancora La Russa. Nemmeno l'Udc nasconde il disagio, e non è mai stato un mistero l'intenzione dei centristi di sollecitare una verifica di governo a gennaio. Finanziaria e pensioni non hanno certo migliorato il loro rapporto con la Lega. «L'Udc non è alla ricerca di rimpasti», sostiene il ministro Rocco Buttiglione, «certo, se vorremo un rimpasto e quando vorremo un rimpasto, allora si farà. Nel governo serve comunque più lealtà, più capacità di privilegiare chi lavora per trovare soluzioni, sui grilli parlanti i quali poi dicono che le pensioni le hanno salvate loro».