Schierati più di novemila agenti. Voli dimezzati per tutto il giorno all'aeroporto di Fiumicino
Ma a preoccupare i responsabili della sicurezza sono le divisioni interne al movimento e due significativi precedenti di scontro tra una minoranza «dura e pura», da poco riunita sotto la sigla «Europposizione», proprio in occasione della conferenza di Roma, e la maggioranza dei Disobbedienti: il vertice di Livorno della primavera scorsa, e, poco dopo, il summit europeo di Salonicco. In quelle occasioni, si sono registrate aggressioni fisiche da parte di esponenti di «Europposizione» contro militanti dei Disobbedienti. «Il vertice di oggi a Roma, quindi, è la prima occasione in cui le due frange si incontrano dopo gli scontri interni di Salonicco», spiegano i responsabili della sicurezza. Impensieriti dall'ovvia previsione che un'eventuale «rissa interna» tra Disobbedienti ed Europposizione - cartello di stampo marxista-leninista, critico verso i Disobbedienti per la loro visibilità mediatica e la troppa vicinanza a Rifondazione - durante un corteo di migliaia di persone, potrebbe costituire un problema serio. E le avvisaglie di possibili tensioni sono già su Internet, dove nell'arcipelago di siti legati ai movimenti si leggono scambi di battute e apprezzamenti pesanti tra l'una e l'altra fascia. L'appuntamento per Europposizione - al massimo 200 persone, si aspettano le forze dell'ordine, in arrivo soprattutto dai centri sociali «In mensa» di Genova, «Garibaldi» e «Bulk» di Milano e riuniti a Roma nel «Laurentinokkupato» - è lo stesso del corteo Social Forum guidato dai Disobbedienti: le 14 a piazzale Douhet, stazione Laurentina del metrò B. «Non sarà un secondo piccolo corteo separato, al massimo sfileranno in coda al nostro - ci tiene a chiarire un rappresentante dei Disobbedienti, ieri riuniti in un'assemblea alla Facoltà di Scienze politiche de «La Sapienza» insieme a esponenti politici e sindacali - se fossero venuti qui a parlare con noi, avremmo coordinato le posizioni: comunque, non prevediamo tensioni». Da quel piazzale, partirà uno dei due grandi cortei che domani semiparalizzeranno la città in centro e all'Eur. Stessa ora dell'altro, quello - che non desta preoccupazioni di sicurezza - della Confederazione dei sindacati europei (Ces) da piazza della Repubblica a piazza del Popolo. Gli organizzatori puntano alle 100 mila persone, mentre 20 mila è la partecipazione prevista per il corteo «New global» dell'Eur, che punta alle 50 mila presenze. Dalle questure di tutta Italia continuano ad arrivare i numeri dei manifestanti in arrivo oggi: fino a ieri, erano quasi 19 mila - da tutta la Penisola - quelli extra-Disobbedienti, e meno di 700 gli i Disobbedienti, compresa Europposizione. Poi vanno aggiunti i «romani». Dopo l'incontro tra Prefettura, Social Forum e forze dell'ordine, il clima viene definito «sereno», confermano i «New global». Che però aggiungono da Scienze politiche: «L'assemblea voleva essere vietata dal Rettore, l'Aula 12, utilizzata per i dibattiti, ci è stata tolta, e le case di alcuni compagni perquisite». Sarà «un disturbo creativo con palloncini e scudi colorati per far sapere che una Costituzione imposta dall'alto è contestata da migliaia di persone: se ci fermeranno già a piazzale dell'Industria, tenteremo di raggiungere piazza Marconi e guadagnare metri». Del tutto off-limits, piazzale Kennedy. Novemila uomini saranno distribuiti su 45 postazioni, la più consistente intorno al Palazzo dei Congressi. Tiratori scelti, corpi speciali e voli vietati sull'area del vertice, mentre sarà ridotto del 50% il traffico di Fiumicino dalle 7 alle 21. Le prime azioni di «disobbedienza» sono attese già alle dieci, quando gruppi di manifestanti tenteranno di impedire l'arrivo dei leader al Palacongressi. Possibili luoghi: l'hotel Sheraton, la Colombo, il Raccordo.