«Hanno peggiorato il pessimo. Facciamo sciopero»
Cgil, Cisl e Uil considerano comunque pessimo il testo approvato dal consiglio dei ministri, e anche l'Ugl, per quanto tradizionalmente vicina ad An, giudica inevitabile lo sciopero. La reazione più dura alle notizie provenienti da palazzo Chigi ieri è quella della Cisl. «La decisione del governo che ha peggiorato un testo già pessimo - ha detto il segretario generale Savino Pezzotta - conferma che la scelta dello sciopero generale è una scelta giusta. Non stiamo ingannando perciò gli italiani ma gli stiamo dicendo la verità su quello che sta avvenendo». E alla politica della mano tesa da parte dell'Esecutivo che continua a sollecitare il dialogo ,risponde: «Come si fa a dialogare con chi ogni giorno cambia le carte in tavola? Diventa difficile. Io ci metto tutta la mia buona volontà, la mia predisposizione ma un giorno dicono una cosa, poi il presidente del consiglio a reti unificate ne dice un'altra, poi oggi ne dicono un'altra ancora. Dialoghiamo ma mi sembra un dialogare un pò strano». «È una proposta che per la parte già nota, quella dell'aumento secco a 40 degli anni di anzianità contributiva - dice il segretario confederale della Cisl Baretta - si conferma iniqua e sbagliata e che per la parte nuova, quella dei disincentivi, è immorale». Ma non solo. Gli obiettivi di risparmio indicati dall'esecutivo rinsaldano la convinzione che «si tratta di una manovra che si trasformerà in un salasso che graverà tutto e soltanto sulle pensioni. Sarà insostenibile». Quindi il sindacato di via Po rinvia al mittente la mano tesa al dialogo che arriva dal governo: «Ne parliamo dopo lo sciopero generale e quando avranno cambiato idea», taglia corto Baretta. Analoga la valutazione di Guglielmo Epifani: «La riforma di oggi è addirittura più immorale di quella che veniva presentata», dice il leader della Cgil. «Mi pare che il quadro che emerge - aggiunge - sia peggiore di quello che ci era stato annunciato. Restano i 40 anni, da un giorno all'altro nel 2008. Resta un impianto che a regime stravolge la riforma Dini. In più, viene aggiunta la possibilità dopo il 2008 di andare, comunque, in pensione di anzianità, ma con il calcolo contributivo». La decisione del governo di elevare le pensioni di anzianità di cinque anni a partire dal 2008 rende «inevitabile la proclamazione dello sciopero generale» anche per l'Ugl che, in una nota, tuttavia, «apprezza alcuni elementi di novità e di flessibilità scaturiti dal confronto con il Presidente di Alleanza Nazionale Gianfranco Fini ed i ministri Alemanno e Baldassarri, che hanno trovato puntuale riscontro negli emendamenti governativi di oggi. In particolare - prosegue la nota - è stata sancita l'applicabilità degli incentivi alla permanenza in servizio anche ai pubblici dipendenti, se pur dopo un confronto con le parti sociali, Regioni ed Autonomie Locali. Su richiesta della Ugl - si legge ancora nel comunicato - è stata programmata una verifica entro il 30 giugno 2007 sugli effetti economici dell'incentivazione alla permanenza in servizio e sugli equilibri del sistema pensionistico pubblico. È stato infine previsto - conclude l'Ugl - che si adotteranno particolari regimi di favore per le attività usuranti, i lavoratori precoci, le famiglie con disabili e, soprattutto, per le lavoratrici madri e che tali provvedimenti saranno assunti dal Governo, d'intesa con le parti sociali».