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PER IL COMMISSARIO UE CI SONO ANCHE ELEMENTI INCORAGGIANTI

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Solbes: «Troppe una tantum, un rischio per il bilancio»

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È articolato il primo commento del commissario Ue agli Affari monetari ed economici, Pedro Solbes, sulla manovra di bilancio italiana. «La Commissione darà la sua valutazione del bilancio 2004 e degli obiettivi a medio termine della politica di bilancio italiano soltanto dopo un esame completo ed accurato delle misure proposte, nell'ambito dell'esercizio di valutazione del programma di stabilità che l'Italia presenterà entro la fine di quest'anno» si legge in una dichiarazione scritta diffusa dal commissario a Bruxelles. «Come prima reazione è evidente che gli sviluppi di bilancio in Italia, come altrove in Europa, sono stati negativamente influenzati da un rallentamento congiunturale nel primo semestre sensibilmente peggiore di quanto inizialmente previsto» osserva Solbes. «D'altra parte, gli indicatori disponibili suggeriscono un miglioramento delle prospettive di un moderato recupero nel secondo semestre dell'anno. Gli obiettivi di deficit del governo per il 2003 ed il 2004 sono inferiori al valore di riferimento del 3% ed è incoraggiante». «Altrettanto - rileva il commissario - si può dire del fatto che il governo proponga che circa un terzo della manovra consista in misure strutturali». Detto questo, arrivano i rilievi critici sulle una tantum e sul debito. Da parte di Bruxelles è la conferma di giudizi già espressi. «Ciò non toglie - commenta infatti Solbes - che il ricorso a misure una tantum sia ancora molto consistente e questo comporti notevoli rischi per l'attuazione del bilancio e per il futuro. Il miglioramento del saldo strutturale per quest'anno e l'anno prossimo, secondo quanto programmato dal governo, sarà inferiore all'obiettivo di mezzo punto percentuale del Pil stabilito dal Consiglio dei ministri». L'impegno assunto dai capi di Stato e di governo nel vertice di Siviglia dello scorso anno è di ridurre il deficit strutturale di almeno lo 0,5% del Pil l'anno, mentre l'Italia non supererà lo 0,3%. «Ciò è motivo di particolare preoccupazione anche in considerazione dell'elevato rapporto debito-Pil» commenta Solbes. «Infatti, il sentiero di riduzione del debito è ancora meno ambizioso di quanto previsto nel Programma di stabilità dell'anno scorso». Nel programma l'Italia si impegnava a portare il rapporto debito-Pil al 100% nel 2004. La Finanziaria prevede invece un rapporto debito-Pil al 106% nel 2003 e al 105% nel 2004. «Ciò è in contrasto - scrive Solbes - con il parere del consiglio Ecofin del 21 gennaio 2003 sul programma di stabilità italiano, che affermava chiaramente che "il percorso di riduzione del debito dovrebbe essere significativamente più veloce"».

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