Finanziaria, rispunta l'aumento delle sigarette
Un'ipotesi che il governo si lascia come ultima carta. Resta comunque il fatto che un articolo del provvedimento sposta dal 30 aprile al 31 dicembre la possibilità per il governo di inasprire le accise sul tabacco. Un modo per lasciare aperto uno spiraglio. A parte questa novità il testo sbarcato al Senato non dovrebbe contenere altre correzioni. È una situazione anomala, tecnicamente forse risolvibile, ma certo del tutto nuova nella storia dell'esame parlamentare dalle manovre di bilancio quella determinata dal decreto che accompagna la Finanziaria, senza essere un provvedimento collegato alla manovra. Una situazione che però si traduce soprattutto in un nodo politico, probabilmente oggetto (insieme alla riforma delle pensioni) di un incontro protrattosi fino a sera alla Camera, fra il vicepremier Gianfranco Fini e i ministri Tremonti, Alemanno, Maroni e Baldassarri. Che la questione debba essere affrontata lo conferma il ministro Rocco Buttiglione (nella foto), che indica la necessità di «qualche aggiustamento al decreto» rispetto al quale «c'è il problema del coordinamento formale». Ma sarà un problema anche per i presidenti di Camera e Senato. Di Marcello Pera in prima battuta, visto che il primo passaggio parlamentare è in Senato. La richiesta che il decreto sia considerato collegato alla Finanziaria viene espressa esplicitamente dalla risoluzione di maggioranza alla nota di variazione al Dpef votata ieri alla Camera. Il provvedimento, intanto, è arrivato in commissione Bilancio di Palazzo Madama, che oggi esprimerà il proprio parere su di esso e sulla Finanziaria. Il testo definitivo presenta poche novità. IMMOBILI — Le operazioni sugli immobili frutteranno l'anno prossimo 5 miliardi di euro. Dalla sola cartolarizzazione degli immobili il governo attende un totale di 3.550 milioni di euro per il prossimo anno. Altri 1.500 milioni di euro, sempre l'anno prossimo, sono invece attesi dalla vendita e successivo riaffitto degli immobili della pubblica amministrazione e 1 miliardo dovrebbe essere l'incasso per ciascuno degli anni 2005 e 2006. RICERCA — Le agevolazioni per i ricercatori che torneranno in Italia (base imponibile Irpef al 10% del reddito ed esclusione dall'Irap) varranno per 5 anni. Il provvedimento prevede poi la creazione dell'Istituto italiano di tecnologia. CONCORDATO — Per il concordato fiscale preventivo il governo attende un incasso di 3.584 milioni di euro nel 2004. Nel 2005 la cifra indicata è pari a zero, mentre nel 2006 è attesa una contrazione di 162 milioni di euro. E un calo è previsto anche per il 2003 per effetto della proroga dei termini del condono. EFFETTO SU DEBITO — L'effetto atteso sull'indebitamento 2004 è pari a 13.673 milioni di euro.