CASARTIGIANI

È una manovra di 16.000 milioni di euro senza che vi sia un impatto negativo sul contribuente e sulle imprese. Ricordo invece le Finanziarie lacrime e sangue di anni fa». Il presidente di Casartigiani, Giacomo Basso, illustra le preoccupazioni e le aspettative di un settore che costruisce l'ossatura del nostro sistema economico. Come valuta le misure specifiche previste per l'artigianato? «Chiediamo un solido rifinanziamento per sostenere lo sviluppo delle micro imprese e l'approvazione della legge quadro dei Cofidi. La riforma del fisco ha segnato il passo per le complessive del quadro macro economico. Apprezziamo inoltre le decisioni per il settore dell'edilizia e le modifiche previste per la Consip». Come valuta la richiesta dell'esecutivo di intervenire sul sistema previdenziale con un innalzamento dell'età pensionabile dal 2008? «È necessaria una riforma complessiva del Welfare per rendere, di fronte a cambiamenti demografici di grande rilevanza, il sistema più capace a tutelare i più anziani e i non autosufficienti e, sul versante delle imprese, per immaginare un sistema di ammortizzatori sociali più adeguati alle nuove necessità del sistema economico». Il decollo de fondi pensione è per Voi una priorità? «Sì, per noi il secondo pilastro richiede un'urgenza ed una decisione politica che deve trovare rapida soluzione. Riteniamo che i fondi contrattuali siano la via istituzionale per raggiungere questo obiettivo che è soprattutto di natura sociale». Qual è il senso politico dell'alleanza che avete stretto tra le otto sigle firmatarie del cartello delle Pmi? «Il "Cartello" nasce dall'indubbio successo sulla campagna dell'articolo 18. Da quel momento abbiamo continuato a confrontarci». Al vostro tavolo però manca Confartigianato. Perché? «Non lo so, ma mi auguro che Confartigianato valuti di entrare».