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Tutti i big in aula Alemanno esce di scatto

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In compenso il premier manda alla Camera il portavoce Paolo Bonaiuti. C'è Gianfranco Fini, il vicepremier e leader di An a cercare di tenere unito il suo partito. C'è Roberto Calderoli, il braccio destro di Bossi, poi arriva anche il Senatùr. C'è tutto il vertice dei centristi con Rocco Buttiglione, Carlo Giovanardi e Marco Follini. Mentre si discute della Gasparri, Fini avvia anche una serie di consultazioni con il suo partito. Sullo sfondo l'elezione del capogruppo. Le correnti non si mettono d'accordo e il leader dice no a Carmelo Briguglio, il candidato di Alemanno. Che non ci sta e infuriato esce di scatto dall'aula: «Ero andato un bicchiere d'acqua», dirà più tardi. Qualcuno forse legge il gesto come un segnale e s'accoda ai franchi tiratori. Sino a qual momento la Cdl aveva tra 303 e 320 voti, di colpo ne ha appena 278 contro 284. E Gasparri va sotto. Ma che ci fossero malumori tra le fila di An era chiaro. Teodoro Buontempo (che tuttavia dice di aver votato secondo disciplina di partito) parla di vittoria del Parlamento. Sergio Cola conferma di essere d'accordo con il testo votato. Non a caso il partito del ministro è quello con più assenti in assoluto, ben nove, seguito da Udc (8), Fi (5), Lega (3).

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