Pensioni, i sindacati confermano lo sciopero
Ieri a Palazzo Chigi non si è trovata una via d'intesa. Cgil, Cisl e Uil non hanno visto accolta la loro proposta di sospendere il provvedimento per dare tempo a un confronto approfondito. Il governo ha confermato che la misura sarà approvata venerdì impegnandosi peraltro a inserirvi una norma che ne preveda una verifica nel 2007, prima che si avvii la fase strutturale prevista dal 2008. All'incontro ha partecipato anche Berlusconi, che ha confermato come il provvedimento sia «inderogabile». Non sono andati invece sia Epifani che Pezzotta, che hanno mandato i loro segretari confederali Piccinini e Baretta, e che avevano definito inutile l'incontro. Angeletti invece c'era. Il Governo ha illustrato con il ministro del Welfare Roberto Maroni la proposta di riforma dicendosi disposto a discutere in particolare sulla gradualità nell'innalzamento a 40 anni dei contributi necessari a partire dal 2008 per accedere alla pensione di anzianità e sulla decontribuzione (purché i sindacati presentino alternative valide), ma comunque solo in sede di approvazione della delega in Parlamento. Aperture, assieme alla possibilità di rivedere l'obbligatorietà del versamento del Tfr nei fondi pensione, che sono state considerate insufficienti dai sindacati. Il Governo ha confermato anche i tempi del varo della riforma (venerdì 3 al Consiglio dei ministri, in tempo per la presentazione lunedì all'Ecofin) e la decisione di escludere i dipendenti pubblici dalla possibilità di ottenere gli incentivi previsti per i lavoratori privati in caso di rinvio della pensione di anzianità. Berlusconi ha ribadito comunque l'impianto della riforma, ricordando che quello che sarà presentato lunedì all'Ecofin dovrà essere «un punto di arrivo e non di partenza», anche se il Governo è pronto ad accogliere suggerimenti. A sostegno della riforma e di fronte al no netto dei sindacati il premier ha usato l'esempio delle due possibilità che hanno i medici davanti all'ammalato: intervenire o no. Un esempio non condiviso dal leader della Uil, Luigi Angeletti convinto che l'ammalato abbia solo «una leggera influenza». Le prove generali della mobilitazione potrebbero arrivare già sabato con la manifestazione dei sindacati europei in corrispondenza dell'apertura dei lavori della Conferenza intergovernativa, un corteo al quale, insieme al segretario della Ces, John Monks, parteciperanno anche i leader di Cgil, Cisl e Uil, Guglielmo Epifani, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti. Nel tardo pomeriggio, a Palazzo Chigi sono entrati i rappresentanti degli imprenditori, che hanno tenuto ferma la loro posizione. «Il nostro giudizio sulla riforma delle pensioni è positivo perchè si tratta di una riforma strutturale. E lo è perchè comprende la decontribuzione», ha detto il vice presidente di Confindustria, Guidalberto Guidi, nel corso della conferenza stampa che ha seguito l'incontro col Governo. Intanto, c'è tensione nel pubblico impiego dopo la decisione del governo di escludere i lavoratori del settore dagli incentivi per ritardare il pensionamento, previsti invece per i dipendenti dei settori privati. . Oltre alla partecipazione allo sciopero generale del 24 ottobre contro la riforma delle pensioni, i sindacati annunciano un «piano di mobilitazione aggiuntivo» per gli statali. Fra le ipotesi c'è quella che lo sciopero generale del 24 ottobre di quattro ore possa essere esteso nel pubblico impiego all'intero turno di lavoro. La precisazione del responsabile dell'Economia, Giulio Tremonti, sull'esclusione degli incentivi per i lavoratori pubblici è stata considerata dalla categoria uno «nuovo schiaffo» per i dipendenti del settore. Maroni ieri, in una intervista, ha contestato il sindacato: «Fa la sua battaglia - ha detto - però è quello stesso sindacato che negli anni della finanza allegra con i vari esponenti democristiani e socialisti che tutti conosciamo e che adesso ci fanno la predica ha devastato i conti pubblici e hanno creato un buco che n