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di GIULIA CERASOLI E ADESSO Lucia Annunziata e i suoi baldi consiglieri se ne staranno ...

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Chi pensava che il CdA attuale fosse alle ultime ore prima del gong, si è sbagliato. E chi già stava fornendo le loro pregiate stanze dei soliti cartoni da trasferimento in atto, dovrà fare marcia indietro. L'agonia del presidente e dei quattro consiglieri continuerà, mettendo anche l'azienda in sempre più seria difficoltà. Infatti, come verrà portato avanti l'acquisto delle frequenze necessarie al varo del digitale terrestre? Ora che l'approvazione della legge entro certi tempi non è più così sicura, come verranno fatti quegli investimenti? Su che base? A stare sulle spine più degli altri, a quanto pare è proprio Lucia, la quale tutti i santi giorni ripete che se ne andrà appena Ciampi firmerà la legge Gasparri e spesso parla come se se ne fosse già andata. In realtà sono in molti a pensare che, data la situazione, la presidente si sia già prenotata un bel posto di prestigio (meritato) all'estero o su una poltrona da direttore di quotidiano. É di ieri la battuta del ministro Gasparri nel corso del programma di Monica Setta: «Penso che la vera aspirazione di Lucia Annunziata, che oggi alterna il ruolo politico a quello di manager, sia di dirigere il Corriere della Sera». L'ipotesi del ministro in realtà pare che giri da tempo nei corridoi di viale Mazzini, ma nessuno aveva osato dirlo pubblicamente. E Gasparri invece aggiunge: «Io vedrei bene il presidente della Rai alla guida del quotidiano La Repubblica. Ma non credo che in quel giornale la signora abbia lasciato un buon ricordo». Insomma, se il futuro di Lucia pare già segnato, quello dei consiglieri è ancora incerto. Alberoni e Petroni in ogni caso si vedono già pochissimo in azienda, mentre quello più impegnato, Veneziani, non vede l'ora che il ddl Gasparri venga approvato per giungere ad una decisione costruttiva. Il CdA comunque dovrebbe, tra lunedì e martedì, riunirsi per prendere una posizione comune sugli eventi e soprattutto su come portare avanti il piano sul digitale. Venendo al direttore generale Cattaneo, che ieri ha reso noto il bilancio semestrale al 30 giugno 2003, pare non sia di ottimo umore, nonostante lavori sempre a pieno ritmo e nonostante il bilancio stesso mostri un risultato netto positivo di 45,5 milioni di euro, in crescita rispetto all'utile del primo semestre 2002 pari a 10,3 milioni di euro. Secondo la nota infatti, si registra un utile netto di periodo pari a 77,8 milioni di euro, contro una perdita netta di 15,1 milioni di euro dello stesso periodo del 2002. Inoltre gli interventi effettuati dovrebbero permettere di arrivare a fine anno con un risultato in utile, molto probabilmente superiore a quello dell'anno precedente, a fronte di una previsione negativa per 48 milioni di euro.

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