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Ciampi: serve un accordo europeo come si è fatto col patto di stabilità

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Bisogna fare come per il Patto di stabilità, un accordo promosso e sostenuto dalla stessa Commissione europea lasciando poi che i modi su come raggiungere gli obiettivi siano decisi dai singoli Stati. Analogamente bisogna fare per altri temi». Così il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ieri a Bruxelles ha risposto a una domanda sulla necessità di un accordo europeo sulla riforma delle pensioni. Nell'incontro di ieri mattina con la Commissione, Ciampi ha parlato a lungo della situazione economica europea affermando di condividere il timore che l'Europa stia perdendo terreno «non solo verso i nuovi Paesi emergenti ma anche verso gli Usa». Per quanto riguarda la competizione con i Paesi in via di sviluppo, Ciampi ha detto che non bisogna averne paura, ma si deve agire nel rispetto delle regole. In particolare il problema europeo è che l'economia cresce «al di sotto del potenziale». Ciampi si è riferito alla «sindrome del declino». In Europa «sta montando, dobbiamo bloccarla». Il fatto che gli stati membri intensifichino l'iniziativa a favore della crescita va nella giusta direzione. Ieri il capo dello Stato ha anche avuto un caloroso incontro con Romano Prodi e ha elogiato la Commissione Europea tutta, con l'incoraggiamento a usare l'ultima parte del mandato per stimolare i Paesi membri a fare nuovi importanti passi sulla via dell'integrazione. Inoltre Ciampi ha rivolto un appello appello a condurre i lavori della Cig «a ritmi serrati» e senza stravolgere il testo di Costituzione europea elaborata dalla Convenzione presieduta da d'Estaing.

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