Si andrà in pensione dopo 40 anni di lavoro
Da gennaio 2004 incentivi per prolungare l'attività. Busta paga più pesante per chi resta altri due anni
Sono le linee generali della riforma del sistema previdenziale illustrata dal governo alle parti sociali ieri mattina. Il pacchetto di interventi, come ha tenuto a precisare il governo, è suscettibile di modifiche. Tant'è che da oggi a venerdì si aprirà un tavolo di discussione con le parti sociali prima del varo definitivo del consiglio dei ministri del 3 ottobre. La riforma è a due fasi: subito, da gennaio, incentivi per chi resta al lavoro; dal 2008, un innalzamento dei requisiti per la pensione di anzianità. L'obiettivo dichiarato dal governo è di frenare la spesa pensionistica che proprio dal 2008 avrà un'impennata. Ma vediamo in dettaglio le misure. Incentivi - Da gennaio 2004 scatteranno gli incentivi per favorire il prolungamento della vita lavorativa. Sono interessati i lavoratori del settore privato. Costoro se al raggiungimento dei requisiti minimi decideranno di prolungare l'attività lavorativa per almeno due anni otterranno un incremento della retribuzione lorda pari all'ammontare del totale dei contributi (32,7%). Questa quota non sarà però defiscalizzata. 40 anni di contributi — Dal 2008 bisognerà avere almeno 40 anni di anzianità per l'accesso al pensionamento anticipato. Dal 1° gennaio 2004 al 31 dicembre 2007 chi avrà maturato gli attuali requisiti di anzianità (35 anni di contributi e 57 o 60 di età) non avrà sorprese. Pensioni d'oro — Un contributo di solidarietà per tre anni sulle pensioni d'oro i cui importi risultino complessivamente superiori ai massimali annui previsti dalla legge Dini. Per il 2004 il massimale annuo sarà di 82.643 euro. Si tratta di vedere se il 2% dovrà essere pagato sull'intera pensione o sulla quota eccedente questo tetto. Tetto alle pensioni — Il governo ha stabilito un tetto, un massimale previdenziale. Nessuna pensione potrà superare i 15.480 euro al mese. Questo vale per tutti i «trattamenti pensionistici a carico delle forme obbligatorie, sostitutive, esclusive ed esonerative». Il tetto si applica anche coloro che percepiscono più pensioni. Ovvero ai «trattamenti obbligatori e integrativi percepiti da quanti hanno forme pensionistiche che garantiscono prestazioni definite in aggiunta o ad integrazione del trattamento pensionistico obbligatorio». Non sono esclusi dal massimale i dipendenti pubblici e quelli delle Regioni a statuto speciale. Il provvedimento però non si applica ai trattamenti pensionistici liquidati fino al 31 dicembre 2003. Decontribuzione — Il Governo è disponibile a rivedere la norma sulla decontribuzione per i neo assunti. Invalidi - Giro di vite sulle pensioni di invalidità. Aumenti — Aumento delle pensioni per i familiari delle vittime di terrorismo.