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Si discute sul piano Veneziani. Guerra per le nomine TgR

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Però, nell'esporre il suo «progetto sull'identità e sviluppo delle reti Tv» che dovrà, insieme ai progetti degli altri consiglieri, confluire nel piano editoriale generale, Veneziani ammette il rischio che «rimanga solo il manifesto di un CdA che voleva fare molto, ma che poi non è riuscito a fare più di tanto, perché è dovuto andare via». I giochi per il CdA, però non sono ancora fatti e allora ecco che il Veneziani-pensiero per la Rai di domani potrebbe diventare realtà. In primo luogo Veneziani, come Cattaneo, spazza via la divisionalizzazione della Rai e auspica una articolazione della Rai in generi (intrattenimento, cultura e formazione e informazione e servizi di pubblica utilità) e dipartimenti. Da segnalare anche la proposta di unificare in una sola grande testata multimediale e digitale Televideo, RaiNews24 e RaiNet. La nascita di una rete prioritariamente culturale è poi per Veneziani l'unico modo per giustificare ancora l'esistenza di una tv pubblica e del canone («se invece la gara è solo tra chi fa più ascolti con giochini e veline, allora si ritiri lo Stato e si lascino solo i privati»). Una rete che poteva essere RaiTre, ma forse sarebbe ora più realistico che fosse RaiDue, rete ancora in cerca di una vera identità. In questo canale «culturale» che si dovrebbe fondere con Rai Educatinal (che forse già si stia pensando a Giovanni Minoli?) dovrebbe trovar spazio anche un «Tg della cultura», senza però i localismi e la frammentarizzazione regionale tanto cara all'ex consigliere leghista Albertoni. Fra gli altri punti del «piano Veneziani»: la creazione del «canale officina - satellitare prima digitale poi - che dovrebbe funzionare come una palestra aperta sul mondo» e la valorizzazione e promozione della lingua italiana, anche attraverso un corso di dizione per i conduttori. Necessarie per il consigliere anche una struttura interamente dedicata ai minori e una stagione estiva «in controtendenza, con un elevato tasso di contenuti sperimentali». Il «piano Veneziani» piace ad An che lo giudica «denso di spunti interessanti e condivisibili». Infatti il senatore Bonatesta lancia una proposta: riconfermare Veneziani e gli altri nel nuovo Cda formato dopo l'approvazione della legge Gasparri. Ma non piace ai Ds che tramite Giulietti affermano: «Dà una pugnalata definitiva alla schiena di RaiTre e all'autonomia di reti e divisioni». Alla Rai intanto è polemica dura sulle nomine della TgR da noi anticipate: Andrea Basagni per la sede di Bologna, Vincenzo Morgante per Palermo, Laura Strada per Trento e Maurizio Crovato per Venezia.

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