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Contratti pubblici sciopero «libero»

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A richiamare alla ribalta il problema, ancora insoluto malgrado i ripetuti annunci di prossimo accordo dati dal ministro della Funzione pubblica, è stata ieri la Federazione dei lavoratori pubblici e dei servizi (Fps) della Cisl, che ha rivendicato, in mancanza dei rinnovi contrattuali, il diritto al libero sciopero, al di fuori delle «gabbie» di regolamentazione. La Fps Cisl ha denunciato «formalmente» la legge sulla disciplina del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali, ritenendo così «i 350.000 iscritti della Federazione liberi di protestare senza gabbie, nelle forme che il sindacato riterrà». Lo ha reso noto Rino Tarelli, leader nazionale della categoria durante l'assemblea della Fps siciliana. Sul tappeto, ha spiegato il sindacalista, c'è la questione dei rinnovi contrattuali nella Sanità e per i lavoratori degli Enti Locali e delle Agenzie fiscali: in tutto circa un milione e mezzo di persone. «Abbiamo già fatto quattro scioperi raccogliendo un nulla di fatto - ha detto Tarelli -. Nel Dpef il governo non ha inserito nulla riguardo ai contratti del settore e ancora non sappiamo cosa e come l'esecutivo intende regolarsi con la Finanziaria. Da qui la decisione di ritenerci svincolati dagli impegni di autodisciplina assunti, per l'esercizio del diritto costituzionale allo sciopero. L'autodisciplina - ha concluso - o è reciproca o non ha ragion d'essere».

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