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Berlusconi richiama Bossi, An soddisfatta Il leader del Carroccio ingrana la retromarcia. Il premier: «Non si prenda più queste licenze»

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Che fa marcia indietro (seppur a modo suo). An è soddisfatta e il governo trova compattezza. Tanto che il premier rilancia l'azione anche all'esterno con le pensioni ferme sino al 2008 e la trattativa da subito aperta con i sindacati. Procediamo con ordine. Anzitutto il Cavaliere si dedica al suo governo e alla sua maggioranza. Insomma, si dedica a sanare la spaccatura provocata dalle parole di Umberto Bossi («i democristiani andrebbero fucilati»). Il presidente del Consiglio vede a lungo i leader di An, Gianfranco Fini, e dell'Udc, Marco Follini che spiegano la loro protesta. Si apre un lungo negoziato incrociato (politico e tecnico) sui rapporti tra alleati e contenuti della Finanziaria. Ai due alleati il premier risponde che Bossi è un alleato indispensabile al nord dove la Cdl non può vincere senza i voti della Lega. Insomma, del Senatùr non se ne può fare a meno. Tuttavia anche il leader della Lega fa un piccolo passo e in serata precisa che ce l'aveva con i vecchi democristiani e non con l'Udc «che sono tutti giovani». Una retromarcia. Berlusconi ne approfitta e richiama l'alleato: «Farebbe bene a non concedersi queste licenze, ma credo che poi tutti diano a queste espressioni il valore che hanno. Ma per fortuna c'è sempre qualcuno che arriva in volo e mette a posto le cose...». An e Udc apprezzano. Tanto che il coordinatore del partito di Fini, Ignazio La Russa afferma che tutte le forze della Cdl sono soddisfatte perché c'è stato «un rasserenamento per la coalizione». Umberto Bossi, che rimane per tutto il giorno a Milano, mostra l'altro suo volto, quello rassicurante e rasserenante, sostenendo che nella Cdl non ci sono affatto tensioni ed il quadro politico è più che stabile. Ma non risparmia qualche colpo di fioretto al duo Fini-Follini: la loro protesta, dice, è solo «una pantomima»; ognuno recita una parte per «tirare l'acqua al suo mulino». Berlusconi può infine annunciare che tutto è stato chiarito. L'altra partita è quella sulle pensioni che vanno a braccetto con la Finanziaria nel Consiglio dei ministri di lunedì. La Lega strappa lo stop fino al 2008, An una rinnovata apertura ai sindacati: Berlusconi dice «la riforma delle pensioni è ineludibile, ma il Governo è aperto al confronto». Assieme alla Finanziaria in Consiglio dei ministri approderà il documento sul riordino del sistema previdenziale che sarà illustrato alle parti sociali lunedì mattina. Su questo testo si aprirà un confronto con le parti sociali che sarà verificato nel Consiglio dei ministri di venerdì 3 ottobre. La lunga giornata di ieri è servita a sciogliere gli ultimi nodi in particolare su condono e pensioni. Sì di An anche su questo punto perché alla fine, sia pur tardivamente, è il via libera al dialogo sociale. «Lunedì mattina - assicurato La Russa - presenteremo alle parti sociali il documento sulle pensioni. Sarà un documento di 2-3 pagine, aperto al confronto. La riforma non partirà prima del 2008, mentre gli incentivi sono previsti dal 2004».

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