«Vietato farsi regali anche fra colleghi»
Il riservatissimo «Codice etico» che regolerà d'ora in poi i rapporti interni del personale aziendale, quelli con i vari «Interlocutori» esterni, le Istituzioni, gli utenti, i fornitori, i collaboratori e i vari media, è giunto fresco fresco sul tavolo del direttore generale, con sopra il minaccioso timbro «Confidenziale», e tutte le opportune correzioni, prontamente risolte dallo staff del capo del personale Gianfranco Comanducci. In tutto dieci capitoli e quarantasette pagine, fitte di principi e norme da seguire strettamente per non incorrere nelle «Conseguenze della Violazione», che arrivano fino alla «risoluzione del contratto e/o incarico» compreso il «risarcimento danni». «L'orientamento all'etica è valore fondamentale per la credibilità dei comportamenti della Rai verso istituzioni, azionisti, clienti e intero contesto civile...», si di questo corposo manuale di «bon ton» con cui i vertici dell'azienda hanno inteso codificare le norme generali di comportamento aziendale, come la «reputazione», la «correttezza in caso di possibili conflitti di interessi», la «riservatezza», la «diligenza», «il rispetto nei rapporti di lavoro», la «lealtà», ma anche le regole fondamentali nei «rapporti con i Terzi» e la «Pubblica Amministrazione», dove spicca il capitolo degli «Omaggi, regali e benefici». Il divieto assoluto di offrire e accettare doni fino alla «bustarella» di antica memoria è talmente tassativo e reiterato più volte nelle varie occasioni prese in esame dal Codice, da far pensare che sia ancora un problema serio tutto da risolvere. Si : «È vietato concedere o ricevere sotto alcuna forma, si indiretta che diretta, regali, omaggi, ospitalità, salvo che il valore sia tale da non compromettere l'immagine aziendale». Addio quindi a ogni forma di ospitalità da parte della Rai in occasione di eventi, trasmissioni, festival e Premi durante i quali l'azienda pubblica ospitava giornalisti, collaboratori o esperti dei vari settori con l'obiettivo di pubblicizzare i propri prodotti o dare più valore agli eventi. : «...Si precisa che omaggi, regali o benefici sotto qualsiasi forma offerti o promessi alla Pubblica Amministrazione o a dipendenti della stessa o loro familiari, ovvero illecite pressioni per indurre il compimento di un atto contrario ai doveri d'ufficio...sono tassativamente vietati». A meno che «l'elargizione di qualsiasi omaggio o beneficio sia supportata da un giustificativo scritto». Giustificare, registrare e controllare (mediante una serie di ispezioni, se necessario) sono gli imperativi di questa rivoluzione della «trasparenza» che non ammette ambiguità né clientelismi. Anche nel capitolo riguardante «Le politiche del Personale» che include punti molto «caldi» come «Molestie sul luogo di lavoro», «Abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti», «Gestione delle informazioni» e «Conflitto di interessi» troviamo infatti, nuovamente, un paragrafo dedicato a «Regali, omaggi e benefici». Interessante in questo la norma che vieta perfino «gli omaggi aziendali tra i dipendenti». È evidente infatti che i destinatari principali del Codice siano coloro che il Codice chiama «Esponenti aziendali» e che prima di tutto devono «astenersi da comportamenti contrari alle disposizioni», tenere le bocche sempre cucite con l'esterno in secondo luogo, ma «riferire tempestivamente ai superiori o al Comitato Etico qualsiasi notizia in merito a possibili violazioni delle disposizioni del Codice e qualsiasi richiesta gli sia stata rivolta di violarle». In sintesi: fare subito la spia e collaborare alle indagini («collaborare a verificare le possibili violazioni»). Questa sorta di Tribunale dell'etica che sarà il Comitato, verrà formato dalle direzioni Internal Auditing, Affari legali, Risorse Umane e Ottimizzazione e Offerta Palinsesto e dovrà presentare «una relazione annuale al direttore generale e al CdA».