Via libera dell'Udc alla legge sulla Tv Nella maggioranza permangono però dei contrasti. Per Tabacci nel 2004 serve un rimpasto di governo

Il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, che ha dato il nome alla legge, è però convinto che i dissensi sorti nella Casa delle Libertà sono destinati a svanire. Un primo segnale positivo c'è già stato. Ieri il provvedimento ha ottenuto il via libera dell'Udc che ha sciolto le sue riserve ed ha deciso di non presentare gli emendamenti annunciati. Ma i malumori non sono tutti scomparsi. La legge avrebbe potuto essere migliore, ha dichiarato il ministro Rocco Buttiglione, ma in una situazione politica delicata come questa «per coerenza di coalizione non possiamo non dare il via libera» ad un provvedimento che comunque «non è liberticida». Molto più esplicito è stato Bruno Tabacci. Ha riferito ai giornalisti che nella riunione di ieri dell'ufficio politico il segretario Marco Follini ha detto che «la questione della legge Gasparri andava interpretata dall'Udc come un voto di fiducia mascherato». Dal punto di vista politico, ha aggiunto, rimane da parte nostra «un dissenso molto educato». Noi, ha detto ancora Tabacci, non minacciamo come fa la Lega che vuole una rete Rai al nord in cambio del sì alla legge Gasparri. Ma, ha affermato, nel 2004 il presidente del consiglio Berlusconi dovrà «cambiare registro» e «cambiare il governo dando vita ad un ampio rimaneggiamento interno». Ossia un rimpasto di governo. Queste affermazioni sono state però definite «opinioni personali» dal ministro Carlo Giovanardi. Il ministro delle Comunicazioni Gasparri si è detto molto soddisfatto della decisione dell'Udc, sulla cui lealtà «non ho mai avuto dubbi», ha dichiarato. Il ministro continua a difendere la sua legge dalle accuse dell'opposizione che la ritiene incostituzionale. È una legge moderna ed all'avanguardia in Europa, ha affermato. Ed i dubbi emersi nella maggioranza sono soltanto un problema di coesione della coalizione di governo. La comparsa alla Camera dei franchi tiratori, infine, è «fisiologica» in una grande assemblea e non impedirà l'approvazione della legge. Il ministro si attende una prova di coerenza politica anche dalla Lega che, ha detto, prima del voto sul riordino radiotelevisivo dovrà varare insieme agli alleati la legge finanziaria e la manovra sulle pensioni. L'opposizione spera invece in una frattura nella maggioranza. Il capogruppo della Margherita Pierluigi Castagnetti ha rivolto un appello agli «spiriti liberi» perchè il Parlamento «dia prova di grande dignità mettendo da parte la disciplina di partito.