Telekom Serbia, Commissione e giudici ai ferri corti
Il ministro della Giustizia serbo all'Aja con la Del Ponte: «Sulla vicenda cifre da far girare la testa»
È questa l'intenzione del centrodestra in Commissione Telekom Serbia che non intende far passare sottosilenzio lo «strappo» consumato con l'autorità giudiziaria. All'indomani dell'ordinanza del Tribunale del Riesame di Torino secondo cui l'attività della Commissione finisce con incidere con l'inchiesta svolta dalla magistratura, i capigruppo della maggioranza (Cantoni di FI, Consolo di An ed Eufemi dell'Udc), hanno sollevato la questione, sostenendo che non si può far finta di nulla. Calvi, vicepresidente Ds in Commissione, ha lanciato la provocazione sostenendo che Marini è manipolato dai servizi segreti deviati. La polemica si sarebbe invece innescata quando, a conclusione dell'ufficio di presidenza, Carlo Taormina (Fi), al momento in cui si è riunito il plenum per ascoltare il maresciallo dei carabinieri Quaresima, ha chiesto che la questione fosse chiarita al massimo entro 24 ore, e in seduta plenaria. In quel momento - sempre secondo quanto si è appreso - il dibattito si è fatto acceso, con scambi di accuse con esponenti del centrosinistra. La richiesta di Taormina non è stata però accolta. Ma a causa del protrarsi del dibattito, l'audizione di Erik Vatten (socio dell'avvocato Fabrizio Paoletti e che, a detta di Igor Marini, avrebbe consegnato una valigetta contenente 5 milioni di dollari a Donatella Dini al circolo del golf «Le Querce» di Sutri), è stato rinviato. Per la terza volta, per giunta, visto che Vatten si era già presentato a S. Macuto prima dell'estate, ma per problemi di tempo la Commissione non era mai riuscito ad ascoltarlo. Tempo c'è stato solo per sentire il maresciallo dei carabinieri Giuseppe Quaresima, che raccolse le denuncie di Marini tra marzo 2002 e gennaio 2003, nell'abito di un'inchiesta condotta dal pm di Roma Bice Barborini. Finita l'audizione di Quaresima, il presidente della Commissione, Enzo Trantino (An), a chi gli chiedeva cosa fosse stato deciso in merito ai rapporti tra Commissione e magistrati di Torino ha ironicamente risposto: «Abbiamo detto che a Torino ci sono due squadre: la Juve e il Torino. Alcuni si sono schierati con la Juventus, pochi con il Torino, ma oltre questo non è stato detto altro. Io, figuriamoci, sono milanista per cui l'argomento non mi ha appassionato!». Novità invece dall'Aja dove si trova il ministro della Giustizia serbo, Batic. Il procuratore generale del tribunale penale internazionale Carla Del Ponte «mi ha detto di avere molte informazioni su tutti gli affari finanziari di Slobodan Milosevic, per lo più sulla vendita di parte delle azioni Telekom Serbia a Telecom Italia, ma che loro hanno sospeso le indagini su queste vicende dopo la sua estradizione», ha detto Batic. «Potevamo immaginare le macchinazioni dietro ai vari affari finanziari di Milosevic - ha affermato Batic -, ma quando Del Ponte ha citato le cifre, mi ha fatto girare la testa».