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Legge Tv, avanti nonostante i franchi tiratori

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La Lega minaccia di votare contro. Violante: quando torneremo al governo saremo spietati

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Nella votazione a scrutinio segreto sulle pregiudizialità di costituzionalità presentate dalle opposizioni ieri alla Camera ha fatto la sua comparsa un drappello di 14 «franchi tiratori» del Centrodestra che hanno votato a favore insieme all'Ulivo. Le pregiudiziali sono state ugualmente bocciate (con 285 voti contrari della Cdl e 257 sì delle opposizioni) ma la votazione ha confermato che all'interno della maggioranza non è affatto rientrato il dissenso sul disegno di legge. Ad essere sul piede di guerra non è solo l'Udc (che finora non ha presentato però alcun emendamento sul Sic, ma anche la Lega. Il capogruppo dei deputati Alessandro Cè, nell'annunciare il voto contrario alle pregiudiziali di costituzionalità dell'Ulivo, è stato molto chiaro. La Lega, ha avvertito, non esiterà a votare contro la legge Gasparri se non sarà applicata la delibera del Cda della Rai che prevede il trasferimento al nord di una rete televisiva. La votazione sulle pregiudiziali, ha fatto presente Caparini, ha dimostrato che i voti dei leghisti sono indispensabili per far passare il provvedimento. Il ministro Gasparri, promotore del ddl, è però ottimista e convinto che alla fine il malumore della Lega si dissolverà come è accaduto altre volte. «La Lega - ha affermato il ministro - ha condiviso il percorso della legge: confido nel voto positivo di tutta la maggioranza». Quanto alla questione posta da Cè (il trasferimento al nord di Raidue), Gasparri ha ricordato che è già stata affrontata e discussa «in altri ambiti». L'iter alla Camera del ddl Gasparri è così iniziato con le polemiche all'interno della maggioranza. Il ministro Carlo Giovanardi ha però escluso che il governo intenda fare ricorso ad un voto di fiducia per evitare «incidenti». Le opposizioni hanno presentato numerosi emendamenti (400). Nessuna modifica è stata invece proposta dall'Udc che oggi riunirà l'ufficio politico. Per l'Ulivo la comparsa dei «franchi tiratori» è la dimostrazione che nella maggioranza il dissenso è evidente. Un'accusa respinta dal ministro Gasparri che ha ribadito la piena costituzionalità del provvedimento perchè tiene conto della sentenza della Consulta. Il capogruppo dei Ds Luciano Violante è chiaro: «Insomma, se volete salvare la terza rete, seguite un'altra strada: non è questa la strada giusta! Ho un rimorso: la precedente maggioranza di centrosinistra avrebbe dovuto approvare una legge compiuta sul sistema radiotelevisivo ed una legge compiuta sul conflitto di interessi. Non lo ha fatto. Voglio aggiungere questo, colleghi: quando noi andremo al Governo - credo, dopo le prossime elezioni - non agiremo come voi ma, certamente, saremo molto meno cortesi di quanto lo siamo stati nella precedente legislatura».

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