SE LA RIFORMA DELLA PREVIDENZA CONFERMERÀ LE ATTESE NEGATIVE
È prevedibile che Cgil, Cisl e Uil si riuniscano per decidere una forte fase di mobilitazione e definire le modalità di uno sciopero generale da attuarsi in tempi stretti, nel caso in cui dall'incontro di oggi con l'Esecutivo venissero confermate ipotesi su Finanziaria e riforma delle pensioni, negative al punto da essere inaccettabili. La segreteria della Cgil che è la più propensa a passare all'azione anche per motivi politici, riunita ieri, ha scelto una linea relativamente soft ribadendo una «fortissima preoccupazione» per la manovra economica e la riforma previdenziale .La Cgil in caso di scontro vorrebbe andare allo sciopero in maniera unitaria, per cui ieri non ci sono state fughe in avanti di rilievo, oltre il consueto, in senso antigovernativo. La Uil ha proclamato la propria disponibilità allo sciopero generale. La direzione del sindacato ha dato mandato alla segreteria di assumere, insieme a Cgil e Cisl, le iniziative di lotta, compreso lo sciopero generale, necessarie a modificare le eventuali proposte governative di riforma previdenziale che determinassero un innalzamento obbligatorio dell'età pensionabile. Quanto alla Cisl, il Comitato esecutivo ieri ha dato mandato alla segreteria confederale «di verificare con Cgil e Uil, sulla base dei risultati che emergeranno domani dall'incontro tra Governo e sindacati, la promozione delle iniziative di mobilitazione e di lotta adeguate a sostenere le proposte del sindacato». È quanto comunica la confederazione guidata da Savino Pezzotta, la cui relazione ieri è stata approvata all'unanimità. Un giudizio negativo quanto meno di metodo viene intanto dall'Ugl il cui segretario generale Stefano Cetica dice: «Le pensioni in Finanziaria sono una pericolosa provocazione». D. T.