«No al sei politico, a gennaio il rimpasto»
Ma è facile capire che tutti pensano a quella. Il là lo ha dato il ministro Gianni Alemanno, leader, assieme e Francesco Storace, di Destra sociale (componente interna di An): «A gennaio, dovrà essere fatta una riflessione politica ed economica approfondita». E Adolfo Urso, alla guida di Nuova alleanza (altra componente), si spinge oltre e sintetizza con una battuta: «Abbiamo combattuto tutta la vita contro il sei politico, non va parte del concetto di meritocrazia di destra. E allora: Berlusconi ha detto che farà le pagelle dei ministri. Le tiri fuori e dopo agisca di conseguenza; se c'è qualche ministri da sostituire, lo si faccia». Il punto, comunque, sono i contenuti, poi si parlerà degli uomini. Aggiunge Alemanno: «Finito il semestre dovremo riformulare il programma di governo visto che è completamente mutato. La questione della squadra in campo viene dopo». Nasce sotto questi auspici la convention «Dalla destra di governo al governo di destra: la seconda fase», che si terrà a Fiuggi venerdì e sabato prossimi. Si tratta di un convegno organizzato da tre riviste culturali di An: Area, Charta Minuta e Percorsi. E fanno riferimento a due correnti interne (la terza è Destra protagonista di Gasparri-La Russa). Il dato di partenza è: c'è poca destra in questo governo, e quel poco che c'è si vede anche meno. «Il partito - sottolineano Urso - non ha peso, deve riprendere a fare politica: ne fanno molta di più Udc e Lega». «Rimarcare la nostra identità per ripartire», ribadisce Alemanno. Ripartire, dunque. Da cosa? «I nostri ministri hanno lavorato benissimo - spiega Urso -. Alemanno, Matteoli, Tremaglia... Tutti, anche Gasparri. Il punto è che An non ha ministeri di peso e la sua azione è ancora troppo poco visibile». Più spazio, quindi, nell'esecutivo. Ma anche una linea più di destra: «C'è tanta destra in giro. Lo sa anche Berlusconi, tanto che ammicca a questo elettorato - sottolinea il leader di Nuova alleanza -. È ora che anche noi ci puntiamo con maggiore decisione». Niente battute, neanche sotto tortura, su Ignazio La Russa: «Noi siamo la classe dirigente, non ci interessa», replicano. Ma il coordinatore non è stato inserito nel programma della convention. Può venire chiunque, fanno sapere gli organizzatori. F. D. O.