Rai, Follini indignato con l'Annunziata
Dopo il riferimento al voto di scambio, il partito di Casini si ricompatta e «scarica» la presidente
Non ha puntato il dito contro nessuna forza politica il presidente «di garanzia» della tv di Stato. Ma quell'«attenti allo scambio tra legge e nomine Rai» non è andato giù al leader dell'Udc. Anzi, è «stupito» e «indignato» Marco Follini. Esclude infatti che sia in atto un baratto tra il voto parlamentare sulla legge Gasparri e alcune nomine interne alla Rai. Nessun baratto. Secondo il presidente della commissione Attività produttive della Camera, Bruno Tabacci, suo compagno di partito i centristi del governo Berlusconi intendono «combattere sui contenuti» della riforma del sistema radiotelevisivo in aula a Montecitorio. Ed aggiunge: «Certo la battaglia è politica: illustrerò le mie obiezioni al partito, mercoledì prossimo. Ma anche An e Forza Italia mi devono spiegare perchè la legge Gasparri non si può toccare». Ad ogni modo Tabacci ricorda che il suo partito ha tempo fino a 24 ore prima inizino le votazioni per presentare modifiche alla legge. Nei giorni scorsi l'Udc sembrava deciso a battersi per importanti ritocchi al contestato ddl. Malgrado questo potesse minacciare la stabilità della maggioranza di governo, dal momento che Forza Italia vuole che in terza lettura non siano apportate modifiche al testo licenziato dal Senato a fine luglio. Una decisione uscirà comunque mercoledì prossimo dall'ufficio politico del partito. Si deciderà se dare battaglia a colpi di emendamenti oppure sacrificarsi in nome della stabilità, facendo prevalere «il vincolo di maggioranza sulle perplessità tecniche». Ma c'è chi sostiene - e il consigliere Giorgio Rumi è d'accordo con la presidente della Rai - «che la tv non può essere nuovamente dominata dalle lottizzazioni». Rumi di «voti di scambio non ne ha visti», però trattative sarebbero in corso tra Forza Italia e l'Udc perché il partito del premier vuole convincere l'alleato di governo ad ammorbidire la sua posizione. La partita si starebbe giocando su un pacchetto di nomine nelle sedi regionali della TgR all'esame del direttore Angela Buttiglione, di area centrista. Si tratta della guida giornalistica di Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Sicilia. Sedi-chiavi e dunque ambitissime in vista delle regionali del 2005. Il possibile «ribaltone» potrebbe scattare già oggi quando la Buttiglione incontrerà il direttore generale Flavio Cattaneo. Dai nomi che usciranno si capirà probabilmente se Follini e i suoi hanno barattato le modifiche al testo della Gasparri con qualche poltrona locale. Alla Lega dovrebbe andare sicuramente Venezia, mentre Bologna potrebbe essere offerta all'Udc scegliendo un uomo gradito anche ad An. A Milano Forza Italia ha un suo candidato mentre a Palermo la scelta potrebbe cadere su un altro uomo targato Udc.