Parigi e Berlino tentano di allentare il Patto
Il patto, ha aggiunto Solbes, non è un ostacolo, ma un «prerequisito» per la crescita. Anche il presidente della Banca centrale europea Wim Duisenberg ha ribadito che «è necessario rispettare e aderire alle regole del patto di stabilità». Duisenberg, nel corso di una conferenza stampoa a Dubai, ha risposto così a una domanda sulle dichiarazioni del presidente francese Jacques Chirac rese a Berlino in merito alla necessità di «adattare il patto». «Non ho visto il discorso di Chirac, non posso commentarlo», ha detto Duisenberg, e ha ribadito che il patto è necessario per «creare un clima adatto a ritrovare la crescita, in grado di ispirare fiducia nei consumatori e negli investitori». Ieri a Berlino si è tenuto un vertice informale «a tre» fra il cancelliere tedesco Gerhard Schroeder, il premier britannico Tony Blair e appunto il presidente francese Jacques Chirac. Il presidente francese ha detto che durante il vertice è stato convenuto che il patto di stabilità europeo «deve essere adattato». Francia e Germania non rispetteranno neanche quest'anno, per il secondo anno consecutivo, il criterio sul deficit (3% del pil) del patto. Il presidente francese, il cancelliere tedesco e il premier britannico hanno mostrato di essere sulla stessa lunghezza d'onda per ciò che concerne il processo di varo della nuova costituzione europea, l'opportunità di adattare adeguatamente il Patto di stabilità alle esigenze di crescita. «Si tratta di adattare i principi del Patto di stabilità e crescita, in maniera da rispettare le regole, ma prestando al tempo stesso attenzione alle esigenze di crescita. Su ciò vi è una convergenza di vedute fra noi tre», ha detto Chirac. Da tempo Chirac e Schroeder insistono sull'opportunità di una interpretazione più flessibile del Patto di stabilità, ricordando come esso sia non solo Patto di stablità ma anche di crescita. Al tempo stesso, la Gran Bretagna ha annunciato di aver aderito all'iniziativa franco-tedesca per sostenere la crescita in Europa.