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LUCIA Annunziata attacca ancora la Gasparri: «No al voto di scambio tra nomine e legge», poi lancia un ...

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Il ministro Gasparri replica duro: «L'Annunziata decida tra le politica e la Rai». Anche Forza Italia è polemica, mentre martedì il ddl riprende l'iter parlamentare alla Camera e Gasparri incalza: «È tempo di decidere, ricordo che siamo ormai alla terza lettura del ddl». Alle critiche mosse da più parti anche verso la scelta del digitale terrestre, il ministro risponde che è la stessa soluzione seguita dal presidente francese Jacques Chirac e dal cancelliere tedesco Gerard Schroeder». Un vero attacco frontale quello ministro-presidente Rai. L'Annunziata si scaglia contro la legge Gasparri, e lo fa in modo durissimo. Dal Prix Italia, a Catania, lancia un vero e proprio altolà. «So che sto dicendo una cosa grave», annuncia la presidente della Rai. Poi ci va giù duro: «Spero che non si facciano nomine in Rai mentre si fa la legge Gasparri - avverte - perchè non ci siano sospetti tra trade off e ddl, che non ci siano voti di scambio per facilitare l'approvazione parlamentare». Ribadisce insomma quanto già detto martedì scorso durante il consiglio di amministrazione quando, diversamente dal direttore generale Cattaneo, si era detta contraria alla designazione di nuovi vertici di Rai Sat e Rai International. «Le nomine vanno fatte in un contesto chiaro e senza ombre di sospetti», ribadisce. In ballo ci sono le designazioni dei capi di quattro redazioni regionali: Milano, Bologna, Venezia e Palermo. La contrarietà dell'Annunziata al ddl di riforma del sistema radio-televisivo - che prevede tra l'altro che l'attuale cda scada nel 2004 - non è una novità. Già al momento del secondo passaggio della legge al Senato, il presidente della Rai aveva promesso che subito dopo il varo del provvedimento avrebbe rassegnato le dimissioni. E adesso che la legge è alla Camera, per la terza e definitiva lettura, la Annunziata torna alla carica. «Questa legge danneggia la Rai», dice senza mezze misure, e poi «Mediaset ha una stanza come la Rai ma anche una stanza di compensazione che è il conflitto di interessi del premier», sottolineando che il conflitto di interessi sta nel fatto che il mercato ha un'attrazione fatale per Mediaset che ha raggiunto fino 9 punti di distacco dalla Rai e «non facciamo tanto schifo da giustificarlo», osserva polemica. Immediate le repliche: «Sono affermazioni assolutamente ridicole», rintuzza il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri e aggiunge: la presidente «dovrebbe decidere tra la Rai e la politica».. «Il problema delle nomine - spiega - compete alla Rai: lo discutono all'interno dell'azienda e credo che il direttore generale e i direttori di testata abbiano tutto il diritto ad avanzare delle proposte che certamente non riguardano il dibattito politico sulla legge». Polemico anche il responsabile comunicazione di Forza Italia Giorgio Lainati: «parlare di voto di scambio è di una gravità inaudita». Insomma, è polemica. Proprio mentre il provvedimento riprende l'iter parlamentare. Con diverse incertezze. A partire dall'incognita Udc che nell'ufficio politico di martedì deciderà se presentare o meno nuovi emendamenti al testo. E.M.

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