Le aree demaniali nel condono edilizio nonostante Matteoli
E di certo, tra le ipotesi al lavoro, c'è quella di preparare una sanatoria anche più larga di quella stabilita nel vertice di maggioranza. L'obiettivo da raggiungere al momento resta sempre quella dei 3 miliardi di euro, necessari per raggiungere i 16,2 miliardi che sono l'entità della manovra. Prende sempre più corpo, tuttavia, la possibilità che il condono sia esteso anche alle aree demaniali. Gli abusi realizzati per esempio sulle spiagge potrebbero portare una cifra molto alta, sulla quale tuttavia al momento in via XX settembre nessuno si sbilancia. In un Paese con settemila chilometri di coste, si fa notare, i piccoli abusi realizzate dai gestori degli stabilimenti balneari permetterebbero di rimpinguare non poco le casse dello Stato. Resta lo scoglio Matteoli. Il ministro dell'Ambiente ha fissato paletti molto rigidi sulla questione condono edilizio. Dopo essersi dichiarato completamente contrario, il responsabile del dicastero di via Cristoforo Colombo si è ammorbidito nel corso di diversi colloqui con il vicepremier e leader del suo partito Gianfranco Fini. Anche i paletti fissati, tuttavia, sembrano essere più malneabili di qualche giorno fa. Basta rileggersi quanto dichiarto dallo stesso Matteoli due settimane fa per rendersene conto: «In queste ore stiamo discutendo dei veti da mettere al provvedimento come le aree protette, i grandi abusi e i progetti sui quali è già intervenuta la magistratura». E ancora: «Per ora - sono sempre le parole di Matteoli - si è lavorato a livello tecnico. Ora lavoreremo a livello politico». Che ha spiegato poi che l'obiettivo è «cercare di portare a casa uno strumento legislativo che non crei danni al territorio e all'ambiente». Dunque non c'è un veto sulle aree demaniali ma soltanto su quelle protette definite dalla legge Galasso. Ma soprattutto Matteoli si è dichiarato pronto ad avviare una trattativa in sede politica, sulla quale gli uomini vicini a Tremonti contano molto. Moltissimo. Una mano al ministro dell'ambiente arriva dalla protezione civile. «Parte degli introiti diamoli alla sicurezza», propone il capo del dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso, escludendo però una sua estensione alle zone sismiche. Bertolaso assicura anche: nella prossima Finanziaria «ci saranno i soldi per la ricostruzione di san Giuliano di Puglia» e per le zone colpite dal terremoto negli anni scorsi nelle Marche e in Umbria. Ma le polemiche sulla sanatoria edilizia comunque non si placano. Il «no» arriva non solo dal sindaco di Roma, Walter Veltroni, diessino, ma anche da alcuni primi cittadini votati nelle liste della Cdl, da Grosseto a Ustica, da Gallipoli a Castiglion della Pescaia, come riferisce Legambiente.