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Scambio testi-pilota serbo Castelli ora smentisce il suo collega di Belgrado

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Secondo quanto rivelato solo da Il Tempo la mattina del 18 settembre, citando dichiarazioni ufficiali di Batic rilasciate alle agenzie di stampa di Belgrado Tanjug e Beta, durante il colloquio fra Castelli e il ministro si sarebbero affrontate congiuntamente due questioni, quella della messa a disposizione della giustizia italiana di 12 testi chiave su Telekom Serbia e quella della possibilità di estradare a Belgrado un criminale serbo di guerra, il maggiore Emir Sisic, condannato in primo grado a Roma il 25 maggio scorso alla pena dell'ergastolo per avere abbattuto nel lontano 1992 un elicottero in Croazia uccidendo così un ufficiale francese e un ufficiale e tre sottoufficiali italiani. Sull'eventualità di uno "scambio" di favori fra i due ministri il giorno stesso aveva presentato una polemica interrogazione parlamentare al ministro Castelli e al presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi, l'intero gruppo parlamentare dei Ds alla Camera, in testa il capogruppo Luciano Violante. Dopo qualche confusa smentita nelle ore successive (Castelli si era indignato per l'ipotesi di scambio, ma aveva ammesso di avere affrontato la questione del pilota «per ragioni squisitamente umanitarie», essendo questi malato di tumore), ieri dal ministero di via Arenula è partita una secca smentita ufficiale. «Le due questioni affrontate nel corso dell'incontro avvenuto a Roma martedì 16 settembre, sono state trattate in modo assolutamente separato e non sono affatto legate tra di loro. Le ricostruzioni che strumentalmente le mettono in relazione tra di loro, dunque, sono da considerarsi completamente prive di fondamento». Secondo la versione del ministro dunque effettivamente i due argomenti, Telekom Serbia e vicenda del pilota serbo Sisic, sono stati trattati nell'incontro bilaterale, ma non sarebbero mai stati messi in relazione diretta. Ipotesi questa che ancora non convince i parlamentari dell'opposizione, che per bocca dello stesso Violante ieri hanno chiesto una smentita ufficiale di quanto riportato dalle agenzie di stampa serbe tradotte in Italia per il quotidiano Il Tempo.

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